Una rappresentanza studentesca dell’I.T. “Luigi Di Maggio” al Convegno Nazionale di Roma
Creare un circolo virtuoso fra i giovani cittadini e le istituzioni è fondamentale per favorire la responsabilità del singolo verso gli altri. La legalità, concetto chiave del vivere sociale, è il principio basilare della sana quotidianità, è la frontiera educativa per eccellenza, è la coscienza che pulsa, è il diritto e il dovere.
Il Parlamento della Legalità Internazionale, anche quest’anno, ha visto come entusiasti spettatori una delegazione dell’Ambasciata dell’Alba dell’Istituto Tecnico “Luigi Di Maggio” di San Giovanni Rotondo. Accompagnata dal Dirigente Scolastico, prof. Rocco D’Avolio, Coordinatore Nazionale dei Dirigenti scolastici aderenti al Parlamento della Legalità Internazionale, e dai docenti Silvestro Lauriola, Floriana Tardio e Giovanni Guida, la delegazione degli studenti ha partecipato al Convegno Nazionale “Il linguaggio della legalità e il senso della democrazia nel mondo giovanile alla luce della testimonianza dei giusti” che si è svolto nella sala dei gruppi parlamentari a Montecitorio.
I lavori aperti dal dott. Salvatore Sardisco, vicepresidente del Parlamento della Legalità Internazionale, hanno visto gli interventi di diverse voci autorevoli, in primis quella di Salvatore Attanasio, padre di Luca Attanasio, ambasciatore italiano ucciso nella Repubblica del Congo, del dott. Lamberto Giannini, prefetto di Roma, delle on. Renata Polverini e Carolina Varchi, del prof. Salvatore Latino, rappresentante permanente in Italia dell’Università Cattolica del Graben R.D.C. .
Appropriato e intenso l’intervento dell’alunno Giacomo Vigilante, viceambasciatore dell’Ambasciata dell’Alba dell’Istituto “Di Maggio”. Ha moderato il prof. Nicolò Mannino, presidente del Parlamento della Legalità. L’espressione “Ti voglio bene” ha fatto da eco al convegno. Il bene del prossimo era nelle corde del moderatore.
Il convegno è stata occasione per conoscere e riflettere sulle regole sociali, perché è compito di ciascuno e di ogni alunno, uomo o donna di domani, sentirne il valore profondo, non perché si è obbligati al rispetto della norma, ma perché della regola si deve cogliere la profonda importanza.
Messaggio chiave dell’incontro è stato che non esiste potere educativo se non si mira al raggiungimento del rispetto, della libertà, della solidarietà e del taglio all’abuso di potere.
Dal 1789, in risposta ai soprusi dell’Ancien Régime, la legalità è la chiave di volta contro la violenza, l’autoritarismo, la mafia, pertanto “armarsi” di pace è atto di coraggio e svolta nei diritti. Sempre in auge che la legalità è baluardo di educazione perché siamo tutti uguali e tutti consapevoli dell’indispensabilità dell’impegno individuale e al contempo sociale.