La Puglia è in zona arancione
Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha illustrato in conferenza stampa a Palazzo Chigi ulteriori misure stringenti per fronteggiare l’emergenza da Covid-19, contenute nel Dpcm firmato il 3 novembre, che sarà in vigore dal 6 novembre e fino al 3 dicembre.
Il nuovo decreto è immediata conseguenza del quadro epidemiologico emerso dall’ultimo report settimanale del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità che evidenzia come l’epidemia in Italia sia in ulteriore peggioramento, con un numero di nuovi casi segnalati quasi raddoppiato rispetto alla settimana precedente), compatibile ancora complessivamente con uno scenario di tipo 3 ma in evoluzione verso uno scenario di tipo 4, con rischio di tenuta dei servizi sanitari nel breve periodo.
La relazione presentata dagli esperti dell’ISS rileva una forte difficoltà nel tracciare in modo completo le catene di trasmissione ed aumento in proporzione dei casi evidenziati per sintomi.
Il report sottolinea inoltre che questa settimana, per la prima volta, è stato segnalato il superamento in alcuni territori della soglia critica di occupazione dei posti letto in area medica (40%) e conferma la necessità di una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone in modo da alleggerire la pressione sui servizi sanitari. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie ed è altresì fondamentale rimanere a casa il più possibile.
L’analisi settimanale si basa sui dati forniti quotidianamente dalle Regioni e permette di costruire mediante algoritmi una classificazione quantitativa del rischio epidemico e della resilienza dei servizi territoriali/assistenziali.
Parlando agli italiani da palazzo Chigi il Premier ha sintetizzato i punti salienti delle nuove misure restrittive e ha spiegato la necessità di differenziare le Regioni per aree di criticità. «Se introducessimo misure uniche in tutta Italia produrremmo un duplice effetto negativo: non adottare misure veramente efficaci dove c’è maggior rischio e imporremo misure irragionevolmente restrittive dove la situazione è meno grave».
Sicuramente decisioni che non sono state prese a cuor leggero e che non troveranno l’immediata condivisione da parte di tutti, ma tuttavia necessarie «dobbiamo affrontare le restrizioni per congelare l’impennata del contagio, comprendiamo la frustrazione e la sofferenza, ma dobbiamo tenere duro».
In base alla gravità della situazione epidemica e degli ospedali, l’Italia è stata divisa in tre aree con misure via via più restrittive: aree ad alto rischio segnalate di ROSSO (scenario 4), aree a rischio medio-alto indicate di ARANCIONE (scenario 3) e aree a rischio moderato identificate con il colore GIALLO.
La suddivisione delle Regioni nelle 3 zone di rischio è stata ufficializzata con l’ordinanza del ministro della Salute Speranza, nel tardo pomeriggio di ieri, e lo stesso ministro ha spiegato i motivi di questa scelta con un post sulla sua pagina Facebook. «In queste settimane – si legge – i contagi sono aumentati in modo imponente. Dobbiamo fare ogni sforzo per rallentarne la corsa. Per questo stasera ho firmato una nuova ordinanza con misure restrittive per le regioni che i nostri tecnici hanno individuato come quelle più a rischio. Il Covid-19 ci ha insegnato che dobbiamo agire in fretta e in modo deciso. Non c’è spazio per incertezze e polemiche. So che queste scelte comportano sacrifici e difficoltà, ma sono l’unica strada per piegare la curva. Uniti ce la faremo».
Il nuovo Dpcm individua tre aree: gialla, arancione e rossa corrispondenti ai differenti livelli di criticità, in base a 21 parametri – tra cui numero dei casi sintomatici, ricoveri, numero di nuovi focolai, occupazione dei posti letto negli ospedali – individuati dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Consiglio Superiore di Sanità. Per ciascuna zona sono previste misure modulari.
La suddivisione presentata ieri fa riferimento dunque ai dati del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità indicati nel rapporto dello scorso 25 ottobre e non è escluso che con il prossimo Report settimanale di venerdì 6 novembre altre Regioni possano essere inserite tra le aree rosse e arancioni.
Per scendere invece nella fascia di criticità più bassa devono trascorrere almeno due settimane.
Come ha spiegato lo stesso Presidente durante il suo intervento, l’assegnazione di queste categorie di rischio potranno essere suscettibili di cambiamenti nel corso dell’evoluzione della curva epidemica, e saranno sempre ad esse adeguate e proporzionate. L’inserimento delle Regioni nelle diverse aree, con la conseguente, automatica applicazione delle misure previste per quella fascia, avverrà con ordinanza del Ministro della Salute e dipenderà esclusivamente dal coefficiente di rischio raggiunto dalla Regione. I coefficienti vengono determinati secondo criteri di oggettività attraverso la combinazione dei diversi parametri all’esito del monitoraggio periodico effettuato congiuntamente dall’Istituto Superiore di Sanità, dal Ministero della Salute e dai rappresentanti delle Regioni e condiviso con il Comitato tecnico scientifico.
Le principali misure restrittive previste dal nuovo DPCM suddivise per aree:
Nell’area gialla è previsto il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute, con la raccomandazione di non spostarsi se non per motivi di salute, lavoro, studio, situazioni di necessità.
Per i centri commerciali è prevista la chiusura nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno mentre mostre e musei sono sempre chiusi.
Il Dpcm introduce poi la didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori; mentre è prevista la didattica in presenza per scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie. Sono chiuse anche le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori.
Per quanto concerne il trasporto pubblico è prevista una riduzione dei passeggeri fino al 50%, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico. Le attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine sono sospese.
Per bar e ristoranti è prevista l’interruzione della somministrazione in sede dalle 18 mentre resta consentito l’asporto fino alle ore 22 e per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. Restano chiuse piscine, palestre, teatri, cinema. Restano aperti i centri sportivi.
Nell’area arancione è previsto il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute, con la raccomandazione di non spostarsi se non per motivi di salute, lavoro, studio, situazioni di necessità e sono vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, salvo comprovati motivi con la raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata anche all’interno del proprio Comune.
Bar e ristoranti sono chiusi 7 giorni su 7 mentre resta consentito l’asporto fino alle ore 22 e per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni.
Per i centri commerciali è prevista la chiusura nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno mentre mostre e musei sono sempre chiusi.
Per quanto concerne il trasporto pubblico è prevista una riduzione dei passeggeri fino al 50%, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico.
Le attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine sono sospese (anche nei bar e nelle tabaccherie). Per bar e ristoranti è prevista l’interruzione della somministrazione in sede dalle 18 mentre resta consentito l’asporto fino alle ore 22 e per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. Restano chiuse piscine, palestre, teatri, cinema. Restano aperti i centri sportivi.
In Puglia fino al 24 novembre resta inoltre sospesa l’attività didattica in presenza nelle scuole primarie, secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado salvo che per laboratori e per le esigenze di frequenza degli alunni con Bisogni Educativi Speciali, secondo l’Ordinanza del Presidente della Regione Puglia n. 407 del 28 ottobre 2020.
Nell’area rossa è vietato ogni spostamento anche all’interno del proprio Comune, in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute, sono di conseguenza vietati gli spostamenti da una Regione all’altra e da un Comune all’altro. Bar e ristoranti sono chiusi 7 giorni su 7 mentre resta consentito l’asporto fino alle ore 22 e per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni.
I negozi sono chiusi fatta eccezione per supermercati, beni alimentari e di necessità.
Restano aperte edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri. Chiusi i centri estetici.
È prevista la didattica a distanza per la scuola secondaria di secondo grado, per le classi di seconda e terza media. Restano aperte, quindi, solo le scuole dell’infanzia, le scuole elementari e la prima media. Sono chiuse anche le università, salvo specifiche eccezioni.
Sono sospese tutte le competizioni sportive salvo quelle riconosciute di interesse nazionale dal CONI e CIP, così come sono sospese le attività nei centri sportivi.
Resta consentito svolgere attività motoria nei pressi della propria abitazione e attività sportiva solo all’aperto in forma individuale.
Sono chiusi musei e mostre, teatri, cinema, palestre, attività di sale giochi, sale scommesse, bingo (anche nei bar e nelle tabaccherie).
Per i mezzi di trasporto pubblico è consentito il riempimento solo fino al 50%, fatta eccezione per i mezzi di trasporto scolastico.
Domande frequenti sulle misure adottate dal Governo
Le FAQ relative alle disposizioni del Dpcm 3 novembre 2020 suddivise per aree di criticità.