Sicurezza e violenza in città, agire prima che sia troppo tardi
Questa estate del 2024 è stata davvero particolare, iniziata con una campagna elettorale infuocata, durante la quale ci siamo raccontati possibili soluzioni, parole e slogan mirati a migliorare una città che appare sempre più violenta e confusa.
In questi giorni rimaniamo svegli fino a notte fonda, la tv rimane spenta e come ogni estate i manifesti delle iniziative promosse da ogni amministrazione cercano di distrarci, mentre nelle vie periferiche della città si annidano insoddisfazione e violenza a viso aperto. Così, passeggiando per le strade affollate della città, le ansie crescono pensando ai gravi episodi di violenza accaduti di recente.
Un tentativo di rapina in una gioielleria, violenza e aggressione in pieno centro, palazzi abbandonati abitati da ragazzi in tarda notte, piazze di spaccio in pieno centro storico e non solo, mostrano scenari molto preoccupanti. E che dire dell’incredibile episodio di violenza ad un nostro concittadino picchiato selvaggiamente mentre passeggiava tranquillamente in città. Tutto ciò non è solo il frutto di ignoranza e squallore morale, ma di un vero e proprio atteggiamento criminale di persone incapaci di vivere civilmente in una comunità. San Giovanni Rotondo, la città di San Pio non tollera simili atti di violenza.
Il vero problema della insicurezza diffusa nasce dalla violenza quotidiana alla quale i cittadini sono sottoposti nelle proprie case con furti e rapine in aumento, nelle strade con aggressioni, anche a giovani donne, sempre più intollerabili, con lo spaccio di stupefacenti che sembra diventata la normale attività di molte persone. La nostra città, più che in qualsiasi altra epoca, è satura di obbrobri e luoghi in degrado.
Quando le città vengono trascurate, allora tutto si abbandona al degrado, dagli ambienti ai rapporti umani. Ci si abitua alla bruttezza.
Qualcosa deve cambiare e il cambiamento dipende dalle norme, dai controlli sull’applicazione delle norme, dal senso civico e dalla collaborazione di tutti.
Non possiamo restare indifferenti, questa emergenza riguarda tutti e tutte.
Dobbiamo fermarci, incontrarci tutti e tutte: istituzioni, partiti, associazioni, istituzioni scolastiche, organizzazioni professionali e pensare a cosa possiamo fare per prevenire il peggioramento e il degrado continuo, affinché questi episodi non diventino la normalità.
Le radici della violenza: la ricchezza senza lavoro, il piacere senza coscienza, la conoscenza senza carattere, il commercio senza etica, la scienza senza umanità, il culto senza sacrificio, la politica senza principi.
Mahatma Gandhi
Bartolomeo Berto Dragano