"San Giovanni Rotondo come Assisi"
di Christian Martino
Nei giorni scorsi tornando a casa, mi è tornato in
mente il discorso che ho avuto la fortuna di avere su di un treno.
Mentre ero in cabina, stanco dopo una vacanza, è entrato
un uomo. Dopo aver scambiato qualche battuta di cortesia, gli si sono illuminati
gli occhi quando è venuto a conoscenza del mio paese d’origine: San Giovanni
Rotondo. Subito il discorso è sfociato sulla figura di San Pio e, in men che
non si dica, si è passati a dialogare su un argomento purtroppo “dolente” del
nostro paese: il turismo; nella fattispecie si è parlato del calo di
attrattività della nostra cittadina.
La sua non era una certezza, ma chiedeva a me
spiegazioni su ciò che aveva avuto “la fortuna” (?) di leggere (L’Unità e La
Repubblica). Ed inoltre un articolo, di cui personalmente ignoravo la
pubblicazione, della Gazzetta del Mezzogiorno in cui, su per giù, si ripercorrevano
le tesi già presentate da La Repubblica.
Lui sosteneva che, viste le sue numerose presenze
sulla tomba di San Pio, il problema fondamentale fosse che il turista non era
incentivato a permanere in zona se non più di una giornata. Allora ho espresso
le mie considerazioni ed una volta finito il discorso ne ho tratto le
conclusioni e mi è venuta in mente un’idea da poter proporre.
Ho pensato subito alla figura di San Francesco ed alla
forma di turismo che offerta da Assisi. Per esperienza personale, visti i
numerosi viaggi umbri, mi sono accorto che nel momento in cui si intraprende un
viaggio ad Assisi non ci si ferma a visitare solo i luoghi sacri della figura
di San Francesco ma si dà vita ad una sorta di tour umbro prestabilito, cioè come
se fosse “normale” dopo aver visitato Assisi girare in quel di Gubbio, o
spostarsi a visitare Spoleto. Perchè va
detto che in paese non vi è presenza esclusiva di fervidi credenti, ma anche
gente che cerca unitamente alla visita sulla tomba di San Pio qualcosa da poter
visitare e poter ammirare.
Quello che mi è venuto in mente è di dar vita ad una
sorta di consorzio del turismo che interessi San Giovanni Rotondo ed i paesi
limitrofi. Creare un vero e proprio percorso turistico che, partendo dalla
figura di San Pio e da San Giovanni Rotondo possa allargarsi verso Monte
Sant’Angelo, per visitare una delle tappe della via sacra dei longobardi, la
grotta di San Michele Arcangelo, per poi spostarsi a Manfredonia per visitarne il castello,
o a Rignano Garganico per poter ammirare la grotta Paglicci.
Insomma, per una volta, non limitarsi a coltivare il
proprio orticello, ma pensare di dar vita ad un progetto, non di sicura
riuscita, ma che possa creare più attrattiva in zona, con i paesi interessati attivi
nel dar vita a campagne pubblicitarie reciproche in modo tale da
"sponsorizzarsi" reciprocamente, così da ampliare il panorama
turistico e incentivarne finalmente il turista a passare più tempo sul nostro
territorio.