Un suggerimento per organizzare il check point ed un “NO” secco alle fiere generaliste
So che in questi giorni c’è una discussione a livello comunale come gestire il check point, se alzare i costi o altro. Vorrei inserirmi in questa discussione e fornire il mio contributo anche in base a quello che fanno altre città d’Italia.
Finalmente i grandi lavori sembrano conclusi e in questi mesi sono state aperte nuove strade e alcuni parcheggi sono molto più accessibili. Alla luce di questo mi chiedo ma perchè non fare arrivare i pullman turistici direttamente in questi nuovi parcheggi? il primo di fronte il Gran Paradiso e quindi all’inizio del nuovo viale e l’altro nei pressi dell’ingresso Ovest della nuova chiesa di San Pio.
In breve descrivo come organizzare nel miglior modo tutto questo.
Il pullman turistico arriva a San Giovanni Rotondo e va al check point come indica l’attuale segnaletica. Una volta lì, ci sarà un addetto che prenderà la targa e i soldi del check point e nello stesso tempo avvertirà l’addetto della zona santuario che a sua volta gli dirà in quale parcheggio (parcheggio A, parcheggio B, etc.) recarsi per lo scarico o il rilascio dei passeggeri. Rilasciati tutti nella zona del santuario, il pullman turistico tornerà al Check Point dove sosterà. Quando il gruppo termina la visita e tornerà al punto di scarico, qui ci sarà sempre l’addetto che organizzerà con il bus in sosta ed il Ceck Point di Pozzo Cavo il carico in modo che il bus turistico riprende tutto il gruppo. A quel punto l’autobus può già lasciare San Giovanni Rotondo.
Mi sembra un modo di procedere molto semplice che ha bisogno di pochi addetti, il cui stipendio verrebbe comodamente fuori dal versamento di questo “ticket carico e scarico” ma non solo, cosa molto molto importante miglioriamo la nostra accoglienza.
Vediamo oggi come è organizzato il servizio: il pullman arriva al check point, i pellegrini sono costretti a scendere dal loro pullman, magari bello lussuoso e con aria condizionata, e risalire su un altro bus sporco con pochi posti a sedere e senza aria condizionata (e forse anche più inquinante), ma non solo, questo disagio ha un costo di Euro 2,00 a persona (per un pullman di 50 persone sono ben 100,00 Euro).
Se fossi uno di questi pellegrini (ed invito a tutti di mettersi nei loro panni) mi chiederei ma è questa l’accoglienza della città di San Pio? Vi prendete 2 Euro quando abbiamo già pagato il nostro pullman, per poi lasciarci ad almeno 600 metri dal santuario, ma che razza di accoglienza è questa. Ovviamente con il sistema che suggerisco si pagherà un check point per ogni bus (va bene anche 50 Euro a bus), ma non sembrerà a carico dei pellegrini perchè lo pagherà l’autista o meglio la sua ditta, ma questo costo sarà conteggiato quando la ditta farà il preventivo insieme alla benzina, pedaggi, parcheggi, etc.
Inoltre, questo sistema permette in modo facile anche la prenotazione: un bus quando sa di venire a San Giovanni Rotondo invia via web targa, orario di arrivo (più o meno) ed il pagamento, così abbiamo anche la situazione degli arrivi e possiamo organizzare al meglio l’accoglienza.
Ricordo comunque che “Accoglienza” non è solo questo, sono anche bagni pubblici puliti ed efficienti, strade pulite con cestini (carta, plastica, lattine, etc.), marciapiedi, isole pedonali ed aree di picnic organizzate e pulite, queste si potrebbero facilmente organizzare nella zona pineta. Tutto questo ben organizzato sarebbe una grande promozione per la nostra cittadina.
Dato che ho toccato il tasto della promozione, vorrei finire mandando un piccolo messaggio a questa amministrazione ed anche alle amministrazioni future: per favore evitate di andare a fiere turistiche(con i nostri soldi), vedi Bit Milano oppure TTI Rimini, ma lavorate qui. La gente è sempre venuta a San Giovanni Rotondo (anche se in questi ultimi anni un po’ meno) ed è lì che dobbiamo lavorare, dobbiamo migliorare l’accoglienza e i servizi in modo che lasciamo un ricordo positivo nei pellegrini e questo è la “Vera Promozione”. Secondo me dobbiamo concentrarci solo su questo.
Termino con una domanda, vorrei sapere da questa amministrazione “Quanto è costata la nostra partecipazione alla Bit di Milano 2012?”. Quanto sono costati lo stand, le spese di vitto, alloggio ed viaggio delle persone che sono andate a rappresentarci? Io che sono un addetto turistico vorrei saperlo, ma penso che ogni cittadino responsabile abbia il diritto di sapere.
Sulla promozione il mio modesto consiglio, e chiudo, è finirla con le fiere generaliste come la BIT e il TTI (qui c’è tutto e niente e sono molto costose), vi siete mai chiesti cosa centra il mare e magari foto di belle donne in costume con un pellegrinaggio ed una foto di San Pio? Per un comune come San Giovanni Rotondo questo tipo di fiere non hanno senso. I privati possono andare quando vogliono e a spese loro. La nostra città si deve promuovere attraverso il santuario e attraverso a tutto quello che sta attorno. Se proprio si vuole fare una fiera, perchè a volte è importante uscire e vedere come funzionano altre realtà, si vada a quelle specialistiche di pellegrinaggi, bisognerebbe limitarsi solo a queste o in alternativa starsene a casa e nello stesso tempo lavorare alla promozione, c’è tanto da fare. San Giovanni Rotondo è una meta di pellegrinaggio è un luogo dello Spirito, chi viene, è solo per questo, dobbiamo migliorare in questo ed anche alla svelta, la competizione internazionale è anche qui.
Quando si è giunti ad un buon livello di accoglienza allora saranno gli stessi pellegrini o viaggiatori e chiedere cosa altro c’è da vedere in questa bene organizzata cittadina? e quindi si può porre l’attenzione al centro storico, al battistero di San Giovanni Battista erroneamente già Tempio di Giano (assolutamente da recuperare), il Parco Nazionale con le passeggiate, il buon mangiare, i prodotti tipici ed altro.
Spero di essere stato chiaro e soprattutto che qualcun altro con più possibilità di fare abbia avuto prima di me un’idea simile.
Un augurio di un buon lavoro a tutti.
Cordiali saluti
Luigi B. (operatore turistico dal 1992)