Ducange: “La qualità del lavoro è uno strumento irrinunciabile ed indispensabile per la crescita di una squadra di calcio”
Dopo la straordinaria ed entusiasmante vittoria del campionato di Prima Categoria Pugliese, abbiamo intrapreso un nuovo cammino, certamente più difficile, ma allo stesso tempo più affascinante e stimolante: il “Campionato di Promozione Pugliese”.
Un campionato di tutto rispetto, considerate le Società partecipanti e i giocatori che le compongono, molto seguito dagli appassionati di calcio dilettantistico, in poche parole, un “campionato importante”, che richiede per fatto di cose una più alta qualità del lavoro (nei suoi vari aspetti, organizzativo, psicologico, tattico) rispetto al Campionato di Prima Categoria vinto l’anno scorso.
Personalmente, la qualità del lavoro è uno strumento indispensabile ed irrinunciabile per la crescita di una squadra di calcio e da questo punto di vista un plauso merita il Mister Centra, che con il suo modo di vedere e pensare il calcio riesce ad apportare quel quid in più richiesto dalla categoria conquistando l’approvazione e la fiducia dell’intero spogliatoio e che otterrebbe riscontri positivi anche in categorie superiori.
Il suo è un lavoro completo, che tocca il calcio nella sua interezza.
L’organizzazione è un suo punto fermo. Gli allenamenti sono preparati accuratamente a seconda del giorno e delle condizioni fisiche dei giocatori. Anche quando le condizioni meteorologiche sono avverse tali da non permettere l’utilizzo del campo sportivo imposta le sedute di allenamento in maniera ottimale.
Sa essere motivatore, capace di mantenere alta la concentrazione di tutti noi giocatori durante la settimana, sia all’interno dello spogliatoio, con dialoghi incisivi sotto il profilo psicologico che tattico, sia sul terreno di gioco caricando tutti positivamente.
Le partite di campionato vengono preparate in maniera minuziosa. Si lavora dapprima sugli errori commessi in partita; poi si imposta la partita successiva a seconda degli avversari, cercando di carpire gli eventuali punti deboli.
Tale tipo di lavoro devo dire che è molto stimolante per noi giocatori. Si va al campo con la consapevolezza di allenarsi bene.
Vero è che il calcio non da mai nulla per scontato, non sempre vince chi è più bravo, chi si allena meglio, oppure la società economicamente più forte, non sempre si raggiungono gli obbiettivi prefissati, perché il calcio non è mai stato matematica, tuttavia quando chi è alla guida è professionale e il lavoro è qualitativo e assiduo, e gli atleti sono umili nell’apprendimento e nell’applicazione, non si può che essere fiduciosi!