ad andare avanti”
Giorni addietro sono stato ripreso da un amico, nonché consigliere
comunale del PdL che, con affetto, mi rimproverava una certa inerzia nel
prendere pubblicamente posizione sugli ultimi accadimenti che interessano le
questioni politiche locali; pensando a lui colgo l’occasione per ringraziare il
gruppo consiliare del PdL a cui va il mio personale riconoscimento ed apprezzamento,
per l’opera di controllo e verifica del corretto funzionamento della macchina amministrativa,
operato che essi svolgono con impegno e responsabilità.
Non era indolenza, ma semplicemente la necessità di comprendere meglio
le ragioni del disagio politico che da tempo avverto e che sono da ricercare
nella deriva verso cui si è avviata la politica italiana, deriva propiziata
dalla crisi dei suoi due più grandi partiti nazionali, uno di governo e l’altro
di opposizione e chiara conseguenza dell’inadeguatezza della propria classe
dirigente (molto autoreferenziale e poco attenta ai bisogni dei cittadini) che
della politica sono rappresentazione; la mia personale sensazione è che si stia
andando verso una crisi di sistema che avrà ripercussioni ovunque e che
inevitabilmente porterà a nuovi assetti di potere e con l’auspicio che possa
esserci il tanto atteso ricambio generazionale della nostra classe dirigente,
ma non è di questo che sono chiamato a scrivere – anche se le vicende politiche
nazionali inevitabilmente si intrecciano condizionando quelle locali –
confermando la disponibilità a farlo e in maniera più diffusa appena se ne
presenterà l’occasione.
Per tornare alle questioni politiche locali e al clamore che hanno
suscitato le dimissioni da assessore rassegnate da parte di Gaetano Cusenza,
autorevole esponente e sicuramente personaggio di primo piano del Partito Democratico
locale, nonché della politica sangiovannese, a cui deve andare il nostro
apprezzamento per il senso di responsabilità che ha mostrato nel prendere
consapevolezza della situazione di stallo, confusione e inconcludenza in cui
versa la compagine amministrativa, compagine guidata dal sindaco Giuliani, e
per la coerenza, mostrata successivamente, nel confermare le sue stesse
dimissioni.
Queste ultime sono state accompagnate dagli attestati di solidarietà di
quattro consiglieri di maggioranza del PD che condividendo pienamente le
ragioni addotte dallo stesso Cusenza nel motivare le proprie scelte, decidevano
a loro volta di autosospendersi dalle riunioni di partito e di maggioranza,
imputando al sindaco Giuliani mancanza di condivisione e concertazione riguardo
a quelle che sono le scelte di indirizzo amministrativo e l’incapacità dello
stesso sindaco nel saper adottare azioni concrete ed efficaci che diano
soluzione ai tanti problemi che frenano lo sviluppo della città.
Ritengo che sia di tutta evidenza il conclamato riconoscimento del
fallimento politico amministrativo di questa maggioranza, oramai del tutto
incapace di dare, attraverso una corretta programmazione dell’azione
amministrativa, risposte adeguate a quelli che sono le esigenze dei nostri
concittadini, bisogni e necessità non più procrastinabili e che vengono
reclamati da troppo tempo; ma non è questo il punto o perlomeno non è solo
questo.
Avevo atteso con “fiducia” e mi sarei aspettato, per correttezza e
riguardo nei confronti della città la quale merita ed esige ben altro destino,
che il sindaco Giuliani in qualità di massimo responsabile dell’amministrazione
comunale, facesse chiarezza sugli ultimi avvenimenti che hanno visto franare la
sua maggioranza, l’avrei immaginato intento ad avviare una seria riflessione
sull’opportunità di dare vita ad un nuovo esecutivo che potesse dare nuovo
slancio alla propria azione amministrativa, considerando anche la sua
dichiarata insofferenza nei confronti degli uomini che compongono la sua attuale
giunta; o intento a ripristinare un sistema di regole condivise all’interno
della maggioranza; o valutare di concerto con quella che oggi è divenuta la sua
maggioranza residuale, se vi fossero ancora le condizioni minime per portare
avanti questa esperienza di governo e dove non ci fossero (e difatti non ci
sono) di recarsi responsabilmente in consiglio comunale, comunicare una
manifesta impossibilità a proseguire il mandato e rassegnare le dimissioni.
Ovviamente nulla di tutto questo è avvenuto, il nostro imperturbabile
sindaco come se niente fosse successo continua ad andare avanti, scarta il
problema con bravura, chiaramente glissa sulla questione, continua a sostenere
di lavorare per la città, rivendica risultati oggi noti soltanto a lui, forse e
più semplicemente continua solo a galleggiare.
Appare di tutta evidenza, non credo si possa più dissimulare, la totale “inadeguatezza
politica” del nostro primo cittadino, di non essere mai stato all’altezza dell’apertura
di credito che i cittadini gli avevano concesso, confidando nella speranza che
con lui si aprisse una nuova stagione politica; altrimenti come spiegare il
rimpasto di giunta in barba a quelli che erano stati gli impegni elettorali, e
poi, ancora, la fuoriuscita dalla maggioranza del consigliere Pazienza, lo
stallo in cui versa la realizzazione del PIP, la farsa sulla posa della prima
pietra per la realizzazione della piscina comunale, le dimissioni del
capogruppo del PD persona perbene e di grande esperienza politica, la figuraccia
rimediata sulla stesura del DPP frettolosamente approvato e che ora
necessariamente dovrà tornare in discussione in consiglio comunale.
In conclusione, nel rammentare che i quattro consiglieri autosospesi si
riservano di valutare volta per volta le varie proposte deliberative
presentate, quello che ora domando al sindaco Giuliani è cosa deciderebbe di
fare, se in un prossima convocazione del consiglio comunale, sulla discussione
e successiva votazione di un qualsiasi argomento all’ordine del giorno, dovesse
“improvvisamente” rendersi conto di non avere più una maggioranza che lo
sostiene; gradirei a riguardo una risposta che sia chiara, netta e , se
possibile, da parte sua, definitiva.
Matteo Ferrara
Coordinatore PdL