Diretta per la presentazione del nuovo libro di Franco Arminio
Sarà presentato domani Giovedì 3 Marzo 2011, ale ore 18.30, presso il Laboratorio delle Idee e dei Progetti nel centro storico di Monte Sant’Angelo il nuovo libro di Franco Arminio dal titolo "Oratorio bizantino".
La presentazione che avviene nell’ambito de “I Focolari di FestambienteSud – le 100 parole per il nuovo Mezzogiorno” avrà come tema LE PAROLE DEI PAESI MERIDIONALI – da “la Piccola Grande Italia” alla “Paesologia” e sarà moderata da Gennaro Tedesco e andrà in diretta streming su www.tvgargano.it.
In questo nuovo libro, Arminio raccoglie i suoi scritti più liricamente civili, e con il suo stile surreale e comico ricorda per postura autoriale un pò Emil Cioran e un pò il narratore «in pubblico» Peter Bichsel, maestro conclamato della prosa breve.Diviso in gruppi tematici (comizi morali, l’esperienza politica, il paesologo in campagna elettorale, le battaglie civili per l’ospedale di Bisaccia e contro la discarica del Formicoso) il volume censisce l’impegno di anni dell’ultimo autore comunitario del nostro paese, che usa ancora la parola nel tentativo di salvare un pezzo di mondo.
Quel fare letteratura per la quale – come ha scritto di lui il mentore Gianni Celati, una sorta di maestro volontario per l’autore irpino – «occorre privilegiare al massimo le cose singole, contro le astrazioni degli esperti e le frasi fatte dell’attualità».
Arminio è sempre a caccia di paesaggi, umani o naturali. Li setaccia rabdomanticamente, implacabilmente, senza paura. Nomina, ammonisce, s’indigna. Fa una battaglia contro il cinismo fin nelle interiora: «C’è sempre altro da fare quando dobbiamo fare qualcosa per gli altri»,dice in un passo emblematico. E anche se il suo baricentro antropologico è quello di Bisaccia, non parla solo di Irpinia, di Sud o dell’Italia intera:la visione è globale, occidentale, nell’intreccio tra cultura contadina, modernità e villaggio tecnologico, la visione di un capitalismo che «a furia di espandersi è diventato piccolissimo».
Sovversivo mite della parola e del pensiero, lancia un j’accuse virulento contro i politici narcisi e ciechi, specchio sensibile di un declino sociale e morale, ma con la speranza e il sogno di un nuovo umanesimo, fatto di comunità «che vadano oltre il profilo dei singoli campanili e dei singoli comuni», e di nuove agorà.