Rapita ad ottobre, è stata rilasciata in Mali
L’incubo è finito. Rossella Urru, la cooperante italiana rapita in Algeria lo scorso ottobre, è libera. La giovane di Samugheo, in provincia di Oristano, è stata infatti rilasciata e affidata a dei mediatori. La conferma ufficiale del ministro degli Esteri Giulio Terzi è arrivata in serata dopo una giornata carica di tensione. Nel pomeriggio il primo annuncio, da parte del portavoce dell’organizzazione radicale islamica Ansar Al Din, Sanda Ould Boumama. Insieme a Urru, liberati anche gli altri due cooperanti spagnoli portati via dal campo di rifugiati di Tindouf, in Algeria (Ainhoa Fernández del Rincón ed Enric Gonyalons).
L’UFFICIALITÀ – Dopo le voci rimbalzate per tutto il pomeriggio, e sempre più positive, Terzi ha annunciato poco prima delle 20: «Rossella Urru è stata liberata, si tratta di una bellissima notizia». «Ho portato i saluti del presidente Napolitano ai familiari di Rossella, che sono qui con noi all’unità di crisi», ha aggiunto il capo della diplomazia italiana spiegando che non sono ancora stati presi contatti con diretti con il Mali e dunque non è ancora stato possibile parlare alla 30enne sarda. Terzi ha anche assicurato che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano «ha seguito personalmente, insieme al presidente del Consiglio, a me e a tutto il governo questo caso così difficile per l’opinione pubblica italiana». Successivamente lo stesso Napolitano, con una nota, ha espresso tutto il suo «sollievo e gioia» per la liberazione della connazionale, aggiungendo di aver «fin dall’inizio manifestato piena fiducia nell’impegno degli organi dello Stato» per questo risultato. Marisa Urru, mamma di Rossella, ha commentato: «Sono emozionatissima, non vedo l’ora di riabbracciare mia figlia».
«FIGLIA DELL’ITALIA MIGLIORE» – Esultanza comprensibile anche da parte del ministro per la Cooperazione internazionale, Andrea Riccardi: «È finito un incubo. Il primo pensiero è rivolto a Rossella Urru e ai suoi familiari, che ora possono finalmente uscirne. Rossella è una cooperante, una donna coraggiosa, che crede nel valore della solidarietà e della promozione del dialogo tra i popoli. È figlia dell’Italia migliore, quella che guarda al futuro, quella di cui possiamo tutti essere fieri». Il premier Mario Monti esprime gioia e loda «il lavoro degli organi dello Stato, che con professionalità e impegno si sono prodigati per la liberazione della nostra connazionale. Li ringrazio per questo ulteriore successo che l’Italia può segnare nella lotta contro il terrorismo internazionale».
LIBERAZIONE SENZA CONDIZIONI– Secondo la stampa spagnola la liberazione è avvenuta «senza condizioni», e l’agenzia spagnola Efe ha presto confermato attraverso fonti anonime del governo spagnolo la liberazione dei tre, aggiungendo che un aereo dell’aviazione spagnola decollerà nelle prossime ore per recuperare i due spagnoli, mentre Urru viaggerà verso l’Italia. Un portavoce del ministero degli Esteri di Madrid ha aggiunto: «Il processo di liberazione è quasi concluso, è stato ritardato da una tempesta di sabbia».
A SAMUGHEO CAMPANE A FESTA – Le notizie hanno prima riacceso la speranza a Samugheo, il paese d’origine della cooperante. I genitori erano partiti già in mattinata per Roma e lo zio Mario Sulis si era sbilanciato: «Stavolta sembra proprio la volta buona», frenando però gli entusiasmi pensando a quanto accaduto lo scorso marzo. In serata, di fronte all’ufficialità, la festa generale. Il parroco, don Alessandro Floris, dopo aver sentito i genitori ha confermato: «Sono felicissimi, li ho sentiti poco fa, si trovano a Roma», prima di far suonare le campane della chiesa parrocchiale.
«FINE DI UN INCUBO» – «È finito un incubo, sono passati nove mesi, è come se fosse una rinascita». È lo sfogo di Antonello Demelas, il sindaco del paese: «Non vediamo l’ora di rivedere Rossella e di organizzare una festa per lei. Non
sono ancora riuscito ad arrivare in piazza: qui ci sono tutti che festeggiano, è strepitoso».
IL RAPIMENTO E IL SOLLIEVO – Urru, che lavora presso il Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli (Cisp), era stata rapita insieme a Fernández del Rincón e Gonyalons.Già altre volte si era sparsa la voce di una sua imminente liberazione, rivelatasi poi infondata. A giugno il ministro Terzi aveva chiesto silenzio e riservatezza. Ora può tirare il fiato anche Paolo Diec, direttore del Cisp, che si dice felice e commosso: «Non ho ancora avuto modo di parlare
con Rossella ma ci auguriamo che torni presto e l’aspettiamo per riabbracciarla».
SCAMBIO DI PRIGIONIERI? – L’agenzia mauritana Ani (Agenzia d’informazione Nouakchott) riporta che nella notte tra martedì e mercoledì le autorità mauritane hanno trasferito il prigioniero sarahui Mamne Ould Oufkir, ritenuto uno dei responsabili del rapimento dei tre cooperanti. Lo scambio con Oufkir, uno dei membri del Movimento per l’unione e
la Jihad in Africa occidentale, era una delle condizioni base per il rilascio dei tre stranieri. Il trasferimento quindi sarebbe stato all’origine dello scambio di prigionieri.
(fonte: corriere.it)