Il figlio del celebre ‘Cecchino’ esprime tutta la sua indignazione
Dopo il nostro articolo-denuncia (O tempora o mores…o Tares) sulla rappresentazione teatrale del 19 dicembre che ci costerà ben 4.000 euro è salito forte il grido di indignazione della cittadinanza ed in particolare delle compagnie teatrali locali.
A farsi portavoce del malumore del teatro sangiovannese è Lio Fiorentino, regista ed anima degli Artisti di Provincia nonché figlio del grande ‘Cecchino’.
Interpellato dagli amici del “Fatto del Gargano” sulla vicenda, Fiorentino si chiede “come è possibile dare 4.000 euro per uno spettacolo quando in città ci sono sei compagnie teatrali che fanno fatica ogni anno a mettere in scena spettacoli. Il Comune non è vicino al nostro lavoro e spende 4.000 euro per una serata”.
“Tutto ciò è immorale – continua Lio -. Noi facciamo le prove al freddo, e l’ultimo contributo di soli 200 euro risale a tre anni fa. Ho capito che di mezzo ci sono i Lions Club (associazione i cui membri possono permettersi tranquillamente di acquistare un biglietto teatrale). Un bravo amministratore non si fa condizionare fa le cose giuste, o a tutti o a nessuno. Se pensa che con queste azioni possa raccogliere consensi è fuori dalla storia. Secondo me non ascoltano il telegiornale. Dietro questo gesto dell’assessore (Di Maggio, ndr) c’è una mancanza di rispetto nei nostri confronti. Io mi aspetto dalla politica coinvolgimento, che si spenda per la valorizzazione della cultura teatrale fuori da logiche di ritorno personale. Spero che anche le altre compagnie facciano sentire la propria voce”.
Per Fiorentino la soluzione potrebbe essere quella di “costruire una rassegna e magari coinvolgere tutte le compagnie di San Giovanni e all’interno della rassegna si poteva pensare anche di ospitare una compagnia teatrale di fuori, così la trovo un’ingiustizia”.