{mosimage}“In un momento”, la visione poetica di Dino Campana
recensione di Giulia Siena
In un momento
In un momento
Sono sfiorite le rose
I petali caduti
Perché io non potevo dimenticare le rose
Le cercavamo insieme
Abbiamo trovato delle rose
Erano le sue rose erano le mie rose
Questo viaggio chiamavamo amore
Col nostro sangue e colle nostre lagrime facevamo le rose
Che brillavano un momento al sole del mattino
Le abbiamo sfiorite sotto il sole tra i rovi
Le rose che non erano le nostre rose
Le mie rose le sue rose
P.S. E così dimenticammo le rose.
Dino Campana (Faenza 1885- Scandicci 1932) è lo scrittore che non riesce a trovare un ordine interiore e una sua vera identificazione. Il suo unico punto di riferimento è la poesia e alla poesia dedicherà e sacrificherà, tra esaltazione e disperata follia, i suoi giorni. La poesia di Campana è una poesia nuova nella quale si amalgamano i suoni, i colori e la musica in potenti bagliori. Nelle sue opere, soprattutto nei “Canti Orfici”, il verso è indefinito, l’articolazione espressiva risulta quasi “monotona” ma nel contempo ricca di immagini molto forti di annientamento e purezza.
Per lo scrittore romagnolo la realtà ha una duplicità contraddittoria: essa appare come in distinzione germinale ma anche come perpetuo spettacolo, fluire di cose viste. Ciò che continua ad attrarre è il non-finito, l’espressività irrisolta. L’effetto che si sprigiona dalle pagine di Campana è sempre di natura puramente suggestiva, anche grazie alle strutture aperte e dinamiche: omogenee al grande tema campaniano dell’eterno viaggio, dello scorrere degli spettacoli emblematici del mondo, realizzate con mezzi verbali analoghi a quelli musicale della”fuga”.
“Particolarmente precisa era la sua cultura pittorica: gli apporti nella sua lingua del gusto cubista e di quello del futurismo figurativo sono impeccabili. Alcune sue brevi poesie-nature morte sono tra le più riuscite e se sono alla "manière de" lo sono con un gusto critico di alta qualità». Pasolini
"POETI ITALIANI DEL NOVECENTO" a cura di P.V. Mengaldo Oscar Mondadori, 2009.
NELLA FOTO: Dino Campana
Giulia Siena