LO SCAFFALE DELLE PAROLE

Ed è per questo che la giovane autrice romana, al suo primo romanzo, ci mette del suo: mette quei ricordi che a vent’anni non si possono cancellare, ma che la forza della scrittura riesce a limare rendendo inoffensivo un passato recente che il foglio protegge ma non sbiadisce. Giulia Carcasi  ha iniziato a scrivere da bambina,ed ora che è una studentessa di medicina, afferma che “la medicina non allontana dalla scrittura, ma compensa la scrittura permettendo di raccontare le molecole oltre alle anime”.
Il romanzo è un racconto doppio: una stessa storia d’amore raccontata dai due diversi protagonisti. Alice e Carlo sono due diciottenni, entrambi  guardano al Mondo ma con occhi diversi: Alice è una sognatrice critica, ama la su diversità poiché consapevole che la sua ricerca dell’amore è continua, pur inciampando tra le braccia di Giorgio. Carlo è impacciato, attratto dal carisma di Ludovica e dalla sfuggente Alice. I due protagonisti vivono la loro età condividendo la classe, i compagni, l’ansia per la maturità e i cambiamenti, confrontandosi sui problemi della famiglia e delle amicizie. Sono allo scoperta inconsapevole di loro stessi più che della società, il loro esplorarsi è continuo e la struttura del romanzo ci permette un vivere speculare della storia. La trama, pur essendo basata su una classica storia d’amore adolescenziale, attrae nei suoi incastri poiché ben scritta ed articolata; in effetti il linguaggio, molto curato, sorprende per la maestria d’espressività.

“Ma le stelle quante sono? …quando trovi l’amore puoi fare tutto, puoi anche contare le stelle. E quel cielo non è più tanto distante e tanto nemico…”