{mosimage}“Antenati” di Cesare Pavese
di Giulia Siena
in collaborazione con la libreria Fahrenheit
"ANTENATI"
"Stupefatto del mondo mi giunge un’età
che tiravo dei pugni nell’aria e piangevo da solo.
Ascoltare i discorsi di uomini e donne
non sapendo rispondere, è poca allegria.
Ma anche questa è passata: non sono più solo e, se non so rispondere, so farne a meno.
Ho trovato compagni trovando me stesso.
Ho scoperto che, prima di nascere, sono vissuto sempre in uomini saldi, signori di sè, e nessuno sapeva rispondere e tutti eran calmi.
Due cognati hanno aperto un negozio la prima fortuna della nostra famiglia e l’estraneo era serio, calcolante, spietato, meschino: una donna.
L’altro, il nostro, in negozio leggeva romanzi in paese era molto e i clienti che entravano si sentivan rispondere a brevi parole che lo zucchero no, che il solfato neppure, che era tutto esaurito. È accaduto più tardi che quest’ultimo ha dato una mano al cognato fallito.
A pensar questa gente mi sento più forte che a guardare lo specchio gonfiando le spalle e atteggiando le labbra a un sorriso solenne.
È vissuto un mio nonno, remoto nei tempi, che si fece truffare da un suo contadino e allora zappò lui le vigne d’estate per vedere un lavoro ben fatto. Così sono sempre vissuto e ho sempre tenuto una faccia sicura e pagato di mano.
E le donne non contano nella famiglia.
Voglio dire, le donne da noi stanno in casa e ci mettono al mondo e non dicono nulla e non contano nulla e non le ricordiamo.
Ogni donna c’infonde nel sangue qualcosa di nuovo, ma s’annullano tutte nell’opera e noi, rinnovati così, siamo i soli a durare.
Siamo pieni di vizi, di ticchi e di orrori noi, gli uomini, i padri qualcuno si è ucciso, ma una sola vergogna non ci ha mai toccato, non saremo mai donne, mai ombre a nessuno.
Ho trovato una terra trovando i compagni, una terra cattiva, dov’è un privilegio non far nulla, pensando al futuro.
Perché il solo lavoro non basta a me e ai miei; noi sappiamo schiantarci, ma il sogno più grande dei miei padri fu sempre un far nulla da bravi.
Siamo nati per girovagare su quelle colline, senza donne, e le mani tenercele dietro la schiena.”
Cesare Pavese, da "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi", Einaudi, 2001, pp.144.
poesia proposta da Giulia Siena
CLASSIFICA SETTIMANALE NAZIONALE:
1. Il simbolo perduto – Dan Brown – Mondadori
2. Che la festa cominci – Niccolo Ammaniti . Einaudi
3. Ho anch’io qualcosa da dirti Signore – Dionigi Tettamanzi – Centro Ambrosiano
4. Emmaus – Alessandro Baricco – Feltrinelli
5. La rizzagliata – Andrea Camilleri – Sellerio
6. L’oroscopo 2010 – Paolo Fox – Cairo
7. Pane e tempesta – Stefano Benni – Feltrinelli
8. Qualcosa di così personale. Meditazioni sulla preghiera – Carlo M Martini – Mondadori
9. La città buia- Michael Connelly – Mondadori
10. La bolla. La pericolosa fine del sogno berlusconiano – Curzio Maltese – Feltrinelli
CLASSIFICA SETTIMANALE LIBRERIA:
1. Il simbolo perduto – Dan Brown – Mondadori
2. Pane e tempesta – Stefano Benni – Feltrinelli
3. Che la festa cominci – Niccolo Ammaniti – Einaudi
4. Emmaus – Alessandro Baricco – Feltrinelli
5. New Moon – Stephenie Meyer – Fazi
6. Il vincitore è solo – Paulo Coelho – Bompiani
7. La rizzagliata – Andrea Camilleri – Sellerio
8. I miti del nostro tempo – Umberto Galimberti – Feltrinelli
9. Fiore di poesia – Alda Merini – Einaudi
10. Il tempo invecchia in fretta – Antonio Tabucchi – Feltrinelli