Riflessioni sulla Giornata della Memoria
Dal 2000 in Italia, e dal 2005 nel mondo, il 27 Gennaio si celebra la Giornata della Memoria in ricordo dei tremendi avvenimenti della Shoah… quantomeno sulla carta, sui media, nelle scuole, nella pura retorica qualunquista e benpensante.
Mio nonno mi ha insegnato fin da piccolo come avere memoria degli errori commessi serva ad evitare di ripeterli in futuro, e che raccontarli agli altri serva a fornire gli strumenti utili affinché possano evitare di farli a loro volta. Anche da adulto sono sempre stato d’accordo. Ma non oggi. Perché ad essere onesti intellettualmente con noi stessi, liberandoci dalla gabbia del pensiero unico e dal mantra del politically correct (e non parlo della tremenda sintesi dell’intellighenzia di destra che pur di non riflettere su un errore della propria storia preferisce contrapporne un altro) oggi avrebbe più senso parlare di giornata dell’oblio.
Non voglio dilungarmi in lunghe analisi da Geopolitici o Storici dell’ultima ora, visto che ne abbiamo fin troppi di esperti, ma riflettere, in generale e senza cervellotiche disquisizioni.
Cosa è stata davvero la Shoah se non l’organizzazione sistemica e maniacale di un pensiero che attribuì ad un popolo intero le caratteristiche dei singoli, tanto da teorizzarne lo sterminio totale con il tacito consenso di interi apparati di governo e non, religiosi e non. A ciò si aggiunse la colpevole volontà miope di intere società e popoli che scelsero di voltarsi dall’altra parte facendo finta di nulla. Tutti poi autoassoltisi per poter continuare a guardarsi allo specchio.
Quanto somiglia questa narrazione ai fatti di oggi? E quanto sia peggio che a perpetrarla siano gli eredi di chi l’ha subita? Quanto è familiare che per dar la caccia a dei singoli si stia sterminando un intero popolo tra l’altro rinchiuso in una prigione a cielo aperto da decenni? 50mila civili in 3 mesi. Profetizzare la deportazione del popolo Palestinese per teorizzare la sicurezza del proprio. Con il bene tacito degli altri governi “amici”. E noi altri? Voltati da un’altra parte.
Buona giornata dell’Alzheimer.
Pio Matteo Augello