Il regista Davide Lomma incontra il pubblico
Il 3 ottobre 2013, al largo delle coste di Lampedusa, una barca con oltre 500 persone a bordo si inabissava nelle acque del Mediterraneo. Quel giorno, 368 migranti persero la vita: “L’ultima isola” è il docu-film su quella terribile tragedia. Il film verità sull’epocale naufragio di migranti vicino alle coste di Lampedusa non si propone solo come una testimonianza artistica ma anche come strumento di riflessione collettiva, gode, infatti, del patrocinio di Amnesty International ed è stato riconosciuto dal Ministero della Cultura come film d’essai.
Direttamente dalla voce dei protagonisti, “L’ultima isola” documenta l’incredibile storia degli 8 amici, divenuti “eroi per caso” durante quella sciagura. Un evento che ha scioccato l’Italia e l’Europa, ricordato come uno dei più gravi disastri del Mediterraneo dalla seconda guerra mondiale ad oggi.
Giovedì 17 aprile alle ore 20.30, il cineteatro Palladino ospiterà la proiezione de “L’ultima isola”. Il film sarà presentato dal regista Davide Lomma, che dialogherà con il pubblico.
“L’ultima isola” va oltre il dolore, racconta la rinascita
«“L’ultima isola” non è solo la narrazione di una tragedia, senza alcuna spettacolarizzazione della sofferenza – sottolinea il regista Davide Lomma. – È invece un racconto sulla forza dell’amicizia e la capacità di trasformare una tragedia in un momento di rinascita collettiva. In un contesto geopolitico segnato da divisioni e indifferenza verso i migranti, il film vuole esprimere uno slancio vitale di rinascita, coraggio, speranza e – diciamolo pure – di amore tra esseri umani. Un tratto insopprimibile che riemerge proprio nell’estrema sofferenza».
“L’ultima isola” è una storia vera di coraggio e solidarietà…
… in quella notte senza luna, 8 amici e compagni di gite marinare, escono per una battuta di pesca a bordo della Gamar, una barca in legno di 9 metri. Quasi all’alba, sentono degli strani suoni. Sono i gabbiani? No. Fanno 200 metri più in là e il paradiso della Tabaccara, incantevole baia famosa nel mondo, lascia il posto a uno scenario infernale. Un mare coperto di teste: sono migranti africani. Ne riescono a salvare 47, tirandoli su a mani nude. Per altri 368 uomini e donne non c’è nulla da fare. Una vicenda di grande attualità, che tocca corde profonde. Durante l’anteprima mondiale, il pubblico ha premiato “L’ultima isola” con l’Audience Award all’ultimo Biografilm Festival di Bologna, altra importante kermesse internazionale. Al Fipadoc di Biarritz, in Francia, spettatori e addetti ai lavori hanno molto apprezzato il film, che ha registrato il sold out. Si tratta di uno dei massimi appuntamenti internazionali del cinema indipendente.
Uno dei più importanti critici cinematografici italiani, Giancarlo Zappoli, ha definito così questo docufilm: «Un importante reportage che sfida le regole, riuscendo ugualmente a non spegnere mai l’attenzione. Non è solo un film sul tema delle migrazioni, ma è anche una lezione di cinema». Oltre al Biografilm 2024 e al Fipadoc, “L’ultima isola” a dicembre ha ricevuto il Best Doc DAMS Giury, premio conferito dagli studenti del Dipartimento di Arti, Musica e Spettacolo dell’Università Roma Tre, nel corso del Rome Independent Documentary Festival. È stato molto apprezzato in altri 14 eventi e concorsi internazionali, in Italia e all’estero, Usa compresi. Dopo l’Immigration Film Fest di Washington, “L’ultima isola” è stato selezionato al Los Angeles Film Fashion & Art Fest, festival che ha sede nel celebre Chinese Theatre, lo storico cinema dove