Se si continua a discutere solo di incarichi e poltrone, prenderemo subito le distanze dall’attuale maggioranza”.
Formalmente la crisi a Palazzo di Città è stata risolta con il documento presentato in consiglio comunale qualche settimana fa e sottoscritto da 9 consiglieri comunali a sostegno di Costanzo Cascavilla. Tra le condizioni dettate per il rilancio dell’attività amministrativa c’erano le dimissioni di Nunzia Canistro dalla carica di Vice Sindaco, chieste dal gruppo della Lega. Dimissioni che sono state formalizzate nella giornata di domenica e che comunque non pregiudicheranno le altre deleghe assessorili in capo alla Canistro, che peraltro risultano notevolmente aumentate con l’attribuzione anche dell’urbanistica e di altre mansioni.
Tra i più critici sulla risoluzione della crisi politica c’è senza dubbio Antonio Pio Cappucci che già in consiglio comunale aveva parlato di fase gestita in malo modo dal primo cittadino.
Cappucci permane la sua sensazione di scetticismo?
Confermo che non vi è mai stata una verifica politica con il necessario coinvolgimento di tutte le forze politiche di maggioranza, avviando una discussione sugli argomenti inerenti a ciascun assessorato e/o delega, o soffermandosi sullo stato di attuazione del programma amministrativo. Durante questa fase, abbiamo chiesto diligentemente e con nota pubblicata anche sul vostro portale di scindere le questioni amministrative dalla crisi politica, insistendo perchè venissero convocate sedute di consigli comunali, proprio per evitare che la città risentisse negativamente della perenne situazione di stallo. Allo stesso tempo, abbiamo espresso la convinzione che ci saremmo adoperati per evitare che si potesse incorrere nel rischio di uno scioglimento anticipato della consiliatura. Occorre riconoscere che il sindaco non ha esercitato il ruolo e le funzioni che la legge gli riconosce. Non lo ha fatto con la dovuta incisività e fermezza che si chiedono ad un capo dell’amministrazione soprattutto in questi momenti: ne sono conferma sia il passaggio di un consigliere comunale nelle file dell’opposizione, sia l’aver constatato che neppure un mese dopo dal consiglio comunale del 17 aprile vi sono stati altri risvolti negativi con il malcontento di un gruppo consiliare. Per la verità neanche l’opposizione in questa fase ha svolto il proprio ruolo in maniera incisiva e puntuale. La sensazione, che sta diventando ormai una certezza, è che la crisi non sia affatto risolta. A seguito di qualche riunione tenutasi all’indomani del consiglio comunale del 4 giugno, restano le richieste di alcuni gruppi o forze politiche di rivedere gli incarichi o vedersi riconosciute alcune deleghe e quindi maggiore visibilità. Noi abbiamo espresso con fermezza e determinazione la contrarietà rispetto a queste richieste perché riteniamo siano altre le questioni da affrontare, alcune delle quali vere e proprie emergenze: la carenza di personale specie quello dirigenziale per le concomitanti assenze per malattia e prossimi collocamenti in pensione, il rispetto dell’iter procedurale per il progetto di mitigazione del rischio idrogeologico, il completamento della procedura inerente alla pubblica illuminazione, senza sottovalutare la sempre più preoccupante situazione finanziaria con il ricorso ormai costante da diversi mesi all’anticipazione di cassa per fare fronte ai numerosi pagamenti di tesoreria.
Agire Insieme – Uniti per San Giovanni ha dimostrato di non essere interessata a poltrone o incarichi. Il rilancio deve essere di natura prettamente amministrativa. L’opinione che le gente nutre verso l’attuale amministrazione non è certamente delle migliori. Qualora il documento non venisse rispettato nei termini e modalità concordate e si decidesse di dare ancora spazio a richieste di attribuzione, riconoscimento o completamento di deleghe e incarichi ne prenderemo atto facendo le dovute valutazioni fin da subito in ordine all’appartenenza all’attuale maggioranza di governo.
A distanza di alcuni mesi è sempre convinto della scelta di aver abbandonato la lista civica del Sindaco per tornare sotto l’egida di Agire Insieme – Uniti per San Giovanni: a molti è parso come un segnale di distacco dal progetto politico risultato vittorioso alle elezioni 2016.
Siamo più che convinti della scelta fatta e colgo l’occasione per chiarire che noi avevamo una lista già pronta che si era già presentata ai precedenti appuntamenti elettorali del 2008 e 2011, eleggendo in entrambi i casi un numero abbastanza rilevante di consiglieri per una lista civica. Quando l’attuale Sindaco ci ha chiesto di unire le nostre forze a quelle di un gruppo che a lui faceva riferimento, abbiamo concordato di inserire alcuni candidati nella lista che portava il suo nome. Gli esiti di questa operazione sono noti, dal momento che la lista ha ottenuto due consiglieri, con il sottoscritto che ha ottenuto il maggior numero di preferenze. Soltanto che a nostro parere l’esperimento della lista del Sindaco termina con la sua elezione, oggi tornando alla formazione politica che rappresento in consiglio comunale, abbiamo voluto riacquisire l’autonomia politica, convinti più che mai che la stessa ci consenta di esprimere al meglio le nostre posizioni vicine al centrosinistra. Per esempio non abbiamo condiviso la scelta di congelare o sospendere la carica di Vicesindaco fino alla verifica politica di metà mandato. Il legislatore nel prevedere la figura di vicesindaco, l’ha fatto a ragione veduta, sopperendo ai casi di assenza e/o impedimento del Sindaco. Altro istituto è quello dell’assessore c.d. “anziano” previsto dall’art. 24 dello statuto comunale, figura eccezionale non presente in diversi statuti di altri comuni e cui si ricorre solo nelle ipotesi assai rare di assenza e/o impedimento del Sindaco e Vicesindaco.
Non può negare quindi una forte promiscuità politica in una coalizione che mette insieme Lega, elementi di centro sinistra, popolari e centro-destra. Non pensa sia questo il motivo delle crisi susseguitesi in questi mesi?
Non ritengo sia questa la ragione fondamentale, anche se devo ammettere che abbiamo qui vissuto con motivata difficoltà le vicissitudini venute fuori con l’appuntamento elettorale delle politiche, rafforzando il convincimento che questa non può che essere una coalizione programmatica che fonda la sua esistenza sul raggiungimento di quegli obiettivi menzionati nel documento del 4 giugno scorso che volutamente è stato sottoscritto soltanto dai consiglieri comunali. Dobbiamo riconoscere che anche a livello nazionale stiamo attraversando una fase politica delicata e dagli esiti imprevedibili. Ecco perché a livello amministrativo necessita in tempi brevissimi dare una risposta ai problemi che interessano da vicino i nostri cittadini, che col tempo dimostrano di non essere interessati dalle beghe politiche, mentre premono per vedere una città diversa in cui i servizi minimi vengono garantiti e allo stesso tempo si risolvano le note situazioni di degrado, oppure si ha il buon senso di non concorrere a crearne altre di situazioni di questo genere. Mi riferisco alla scelta di tenere una pur importante e significativa manifestazione, come quella che di recente ha riguardato il manto erboso del parco del Papa, che non soltanto non abbiamo condiviso, ma che non può compromettere forse l’unica struttura che i cittadini e soprattutto i bambini quotidianamente utilizzano.
Qual è il termine per il raggiungimento degli obiettivi? Si è dato una scadenza?
Nel documento alla cui stesura ho contribuito personalmente opportunamente si parla di incontri da tenersi periodicamente per fare una disamina puntuale e concordare interventi finalizzati ad una concreta realizzazione degli obiettivi prefissati. Come ribadito in consiglio comunale se si dovesse confermare l’impossibilità o la mancanza di condizioni per mantenere fede agli impegni sanciti in quel documento, saremo i primi a ravvisarlo anche pubblicamente e a trarre le dovute conseguenze anche in ordine alla permanenza nell’attuale amministrazione, sempre che prima, decisioni o valutazioni di altra natura specie quella gestionale cui mi riferivo in precedenza, non ci inducano ad accelerare la nostra scelta.
Qual è la sua posizione in merito agli ultimi accadimenti politico/giudiziari inerenti al piano urbanistico generale? Se non sbaglio lei fu uno dei più critici all’epoca sull’adozione dello strumento di regolazione urbanistica redatto sotto l’amministrazione Pompilio.
È noto che il 30 marzo 2016 assieme gli altri consiglieri comunali dell’opposizione non partecipai al voto di adozione del piano urbanistico generale. Chiesi al Sindaco pro-tempore di desistere dall’adottare il pug in quanto mancavano due mesi alle amministrative e perché non ci risultava regolarmente rispettato il processo partecipativo che ne doveva necessariamente precedere ed accompagnare l’adozione unitamente ad altre valutazioni di natura tecnica. Il Sindaco e la maggioranza di allora, che contava consiglieri alcuni dei quali compongono l’attuale maggioranza, non tennero conto delle nostre posizioni. In questi due anni di amministrazione non abbiamo mai fatto mancare il nostro contributo partecipando con l’altra componente della lista alle diverse sedute della quarta commissione consiliare convocate per l’esame delle osservazioni proposte e proponendo alcune modifiche sostanziali. Oggi, come già anticipato qualche settimana fa da un altro consigliere su questo portale, prendiamo atto che vi sono delle indagini da parte delle autorità preposte ed è ovvio che si debba attendere l’esito degli accertamenti, fermo restando che non vorremmo che i soldi spesi che ammontano a più di un milione di euro e le risorse destinate in circa venti anni al processo di formazione del PUG venissero vanificate. Sarebbe un danno enorme per la nostra città.
La fogna bianca? Quanto dovrà aspettare ancora la città?
Quello della fogna bianca è stato uno degli argomenti che hanno dominato la precedente amministrazione, non vi era seduta di consiglio almeno dopo l’ultima crisi in cui si non se si discuteva. Se si presta attenzione ai verbali di seduta riferiti almeno agli ultimi due anni può facilmente evincersi che noi a più riprese avevamo evidenziato dubbi sulla fattibilità in termini tecnici ed economici del c.d. tunnel, visto l’importo stanziato per la sua realizzazione che è stato ovviamente ridotto per il ribasso offerto in fase di aggiudicazione. Oggi vi è la necessità di completare l’opera con la messa in sicurezza e una serie di altri interventi, ma soprattutto mancavano già in fase di approvazione dell’intervento le cosiddette vasche di lagunaggio, per la cui esecuzione le somme preventivate non sono attualmente nelle disponibilità del nostro Ente. È noto che grazie all’impegno profuso dal Sindaco fin dall’insediamento dell’attuale amministrazione, è stato previsto per il nostro Ente un finanziamento di 4.900.000,00 euro, con una procedura articolata che prevede tempi rigorosi per ottenere l’accreditamento. Il 5 giugno scorso il Sindaco e l’Assessore al ramo Antonio Girolamo D’Addetta hanno tenuto un incontro con l’Autorità di Bacino e ne seguirà un altro nella prima metà di luglio. Si sta compiendo il tentativo apprezzabile di ottenere risorse per la mitigazione anche sul versante nord-est, mentre in tempi brevi verrà predisposto il progetto definitivo per la mitigazione a sud, con l’auspicio che davvero si possa porre fine a questa piaga che ci affligge da anni e che provoca svariati disagi per una parte consistente della popolazione.
In definitiva siete fiduciosi sul proseguo dell’avventura amministrativa?
Abbiamo aderito a questo progetto perché avevamo fondati motivi di ritenere che il Sindaco Costanzo Cascavilla potesse rappresentare una guida vera ed un punto di riferimento importante per la nostra città, con una campagna elettorale condotta con toni pacati e risultati soddisfacenti. A distanza di due anni dall’inizio del mandato, è inutile negare che la fiducia che riponevamo in questo progetto non è più la stessa, nè si può trovare giustificazione sostenendo che il Sindaco non è avvezzo ai meccanismi e ai tempi della politica. Gli chiediamo di assumere finalmente la responsabilità di questa coalizione programmatica, facendo in modo che ciascuno rispetti le funzioni e le prerogative che gli competono, come da statuto e regolamento sul funzionamento del consiglio comunale, garantendo un maggiore raccordo tra Giunta quale organo di governo e consiglieri comunali, evitando improvvisazione e anche una certa superficialità nell’adozione di alcuni atti deliberativi. In questi due anni quando il Sindaco ha chiesto una nostra collaborazione, non l’abbiamo mai fatta mancare e in svariati settori, dalla polizia municipale ai consorzi, al mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace per citarne alcuni. Allo stesso modo proficuo e costante è stato il rapporto con alcuni degli attuali Assessori. Anche con la prima commissione consiliare ci siamo resi promotori di importanti iniziative, come l’introduzione nel regolamento generale delle entrate del ravvedimento operoso e la previsione di un nuovo meccanismo per la definizione in via stragiudiziale delle controversie che riguardano le insidie stradali, per la cui pratica attuazione ho sollecitato l’Assessore al Contenzioso Mimmo Longo anche nell’ultima seduta del consiglio comunale e che ci consentirebbe di ottenere un consistente risparmio per le casse comunali. Tuttavia, laddove persistesse una situazione di confusione e prevaricazione di ruoli e soprattutto di mancato esercizio dei poteri del Sindaco, ci sarà molto difficile continuare a garantire il nostro contributo come fatto finora.