di Emanuele Merla
In continuazione, oltre
che a viverla, sentiamo parlare di “crisi”; le persone comuni fanno quel che
possono per arrivare alla fine del mese, ognuno a modo suo cerca di combattere
il “fenomeno”, sempre più inarrestabile, ma un dato preoccupante emerge, anche
a San Giovanni Rotondo, ovvero il rapporto direttamente proporzionale che
intercorre tra l’aumento dell’impoverimento e l’aumento degli “scommettitori” delle classi meno
abbienti. Vale a dire che oggigiorno sono molto più i “poveri” che scommettono;
un atteggiamento che denota la disperazione in cui versano le famiglie.
Molteplici sono le
cause che incrementano il fenomeno, come innumerevoli sono le possibilità di
spendere i propri soldi nel gioco (slot machine, poker online, gratta e vinci
scommesse sportive etc).
Uno degli aspetti
più preoccupanti riguarda i primati che l’Italia detiene in Europa, per il
numero di minorenni dediti al gioco e per le cifre da capogiro che i cittadini
spendono ogni anno.
Per rendere più
chiaro il concetto parliamo in termini numerici: nel 2010 sono stati spesi 61,4
miliardi di euro (l’importo di una manovra finanziaria pluriennale) per il
gioco d’azzardo. Dato che oltre il 50% degli italiani gioca regolarmente si può
affermare che ognuno di essi abbia speso oltre 2000 euro.
Oltre a sottrarre
ingenti somme di denaro alle esigue finanze degli attuali nuclei familiari, il
gioco provoca l’illusione momentanea di poter migliorare o cambiare il proprio
stile di vita, inducendo i giocatori a scommettere cifre sempre più alte. In
cambio la società annovera nelle sue fila altri membri passivi, che spinti
dalla “malattia” si disinteressano di tutto e a loro, consapevole insaputa,
vivono per incrementare i profitti dell’Erario.
Nel nostro Paese le
droghe e l’abuso di alcol vengono riconosciute dallo Stato come “problematiche
sociali per la collettività e di salute per il singolo”, ma lo stesso non
avviene per la dipendenza dal gioco, catalogata come patologia a livello
psichiatrico.
Come dar torto a
chi gioca, se un conduttore di un telegiornale nazionale come prima notizia ti
elenca la sestina vincente del superenalotto o ti annuncia l’appetitoso
montepremi? (che per tutto il resto del TG resta in evidenza nella “barra
notizie“ sottostante). Oppure quando le accattivanti oltre che innumerevoli
pubblicità del poker online, ci mostrano gli idolatrati personaggi sportivi
“che ti sfidano aprendoti le porte del loro mondo?”
Il gioco d’azzardo,
anche se legale, rende sempre più poveri sia eticamente che finanziariamente ed
incentiva l’inefficienza di uno Stato che si confronterà, sempre più, con meno
cittadini liberi.