“Aiutatemi a capire!”
di Ciro Marino
Si assiste, in questi tempi, ad eventi che destano varia perplessità: ipotetici monumenti a “tizio”, titolazione della Sala Consiliare a “caio”, conferenza su “sempronio”, circoli ricreativi denominati a “un-uno” e “un-altro”, … ecc., ecc.
Il tutto premurosamente contornato da retoriche e pompose cerimonie operate da compiacenti “narcisoni” locali.
I “cervelli paesani” (l’affabulatore, il vate, lo storico, l’intellettuale … ), che potrebbero dipanare qualche matassa, spesso, sono uniti al codazzo cerimoniale … (e chi se ne frega della decenza!!!).
Non ci capisco più niente!!
Una su tutte???
A 40 anni dalla tumulazione, le spoglie di San Pio vengono riesumate. L’evento è eccezionale. (e mi fermo).
“Orbene”, in questi giorni (alla faccia di San Pio) vi è stata anche la elucubrata conferenza su “Don Giuseppe Prencipe: il Sacerdote impegnato nel sociale”.
Qui, chi legge, potrebbe aver bisogno di qualche ragguaglio.
(Don Giuseppe Prencipe)
“… Complici e plenipotenziari locali nella strategia contro Padre Pio sono, a San Giovanni Rotondo, alcuni canonici di vita del capitolo della Collegiata: innanzi tutto l’arciprete Giuseppe Prencipe ….
… Egli ha un motivo apparentemente validissimo di rancore contro Padre Pio. Gli rimprovera, infatti, di sobillare i penitenti e soprattutto le penitenti, contro il clero di San Giovanni Rotondo. E’ proprio Prencipe, insieme al canonico (…), a provocare, con accuse fatte pervenire a Roma, una prima inchiesta vaticana, condotta da monsignor Felice Bevilacqua ….
… Per rendersi conto delle “sobillazioni” di Padre Pio contro l’arciprete e gli altri canonici “mon-amour”, pubblichiamo le testimonianze dell’amante pentita di mons. Giuseppe Prencipe …(…)
… Quando il “divorzio” (dall’amante) avviene, mons. Prencipe cerca di dimostrare che le dichiarazioni della (…) sono il frutto di un’altra bassa manovra ordita contro di lui da Padre Pio che avrebbe indotto la donna ad accusare l’arciprete per sfogare il proprio livore nei confronti del clero di San Giovanni Rotondo. Per dimostrarlo l’arciprete si mette d’accordo con il vicario Foraneo di San Giovanni Rotondo, canonico (…) , e con un’altra donna che molti accusano di aver soppiantato la (…) nel suo cuore ….Il (…) invia all’arciprete una lettera della (…) che porta la data 25/09/1925 e in cui si accusa Padre Pio di aver chiesto alla donna, durante la confessione, di sottoscrivere una calunnia contro mons. Prencipe, per infangarne definitivamente la reputazione.
Prencipe e (…) con la (…), cercano insomma sino all’ultimo di far apparire Padre Pio come il regista di una vile macchinazione. Ma quando arriva il visitatore apostolico mons. Bevilacqua, di fronte alle sue precise contestazioni, l’arciprete prima si contraddice, poi ammette qualcosa (attribuisce le tentazioni della carne all’animo sconvolto per le ostilità scatenate contro di lui …)
Il “ritratto” del Sacerdote continua: viene accusato di aver estorto una confessione a mano armata, di aver mancato pagamenti, di indebite appropriazioni …. Insomma, un personaggio riguardevole.
Non ci capisco più niente!!!
Perché, in questo momento, questo contrapposto parallelo tra Padre Pio e Don Prencipe???
Perché il “pifferaio” conferenziere del “Sacerdote impegnato nel sociale” sparge menzogne???
Perchè nessuno nel paese sembra accorgersi di quanto “svolazza sulle loro teste”???
Perché si è propensi a pensare che tutti i sangiovannesi siano “coglioni”???
Aiutatemi a capire.
Cordialmente,
Ciro Marino