L’analisi sulla crisi politica di Gennaro Palladino
Non nutro velleità di una grande considerazione ma cerco di apportare qualche elemento utile per la riflessione da parte dei consiglieri comunali e del sindaco.
Se volessi ricordare e riproporre le varie analisi politiche del sottoscritto riempirei questa pagina di link cui attingere poiché questa nuova crisi amministrativa non ha nulla di diverso dalle altre.
In tutti gli interventi dei consiglieri comunali di questi giorni viene invocato il rispetto o il mancato rispetto del mandato elettorale.
E cos’è il mandato elettorale se non una assunzione di responsabilità a governare per conto del popolo? Chiederei a tutti loro se, con il loro comportamento, lo abbiano assunto in pieno!
Il mandato elettorale signori miei l’avete tradito, chi più chi meno,tutti. Non rispettando il ruolo cui erano destinati dall’elettorato oppure anche semplicemente non ascoltando il parere dei cittadini!
Condivido l’analisi del “Setaccio” sia nella descrizione delle varie fasi amministrative che si perpetuano ,sia nel ragionevole dubbio sull’insistenza nel riproporsi anche dopo un fallimento politico. Le precedenti cadute delle scorse amministrazioni ad opere dei soliti noti non hanno insegnato proprio nulla ? Si è insistito nella ricerca di formule coalizzanti per l’obiettivo di vincere le elezioni guardando agli interessi di bottega e non nel fare gli interessi della città .
E oggi quali sono gli interessi della città?
Possiamo delegare continuamente ogni 2/3 anni ad un Commissario Prefettizio la risoluzione dei problemi dei cittadini?
Deleghiamo al Commissario progetti già ben avviati, come la fogna bianca? Oppure tutti quegli interventi anch’essi sul tavolo invocati da “Agire Insieme”? O altri ancora di estrema necessità?
Allora che fare?
Memori delle continue crisi succedutesi in questi anni e’ indubbio che un’amministrazione senza una vera anima possa andare avanti ancora per due anni.
Come è assolutamente da scartare l’ipotesi di una soluzione tecnica o quella di una inedita coalizione politica. Allora questo sarebbe proprio il momento in cui, lasciare le casacche a casa e mettere tutti da parte gli interessi personali, di bottega o di partito, per fare veramente e finalmente gli interessi della città, individuando, affrontando e risolvendo insieme alcuni punti prioritari per il bene della Città. Pochi punti da attuare entro la fine dell’anno e poi lasciare il campo libero per nuove lezioni.
Almeno potreste almeno giustificare il motivo per cui sicuramente vi ripresenterete.
Ne sarete capaci?