Incontro pubblico nel chiostro comunale
Una grande folla ha accolto ieri pomeriggio il Ministro degli Esteri Massimo D’Alema nel chiostro comunale di Palazzo San Francesco. L’onorevole ha voluto così chiudere nella città di San Pio il lungo tour elettorale che lo ha portato in lungo e in largo per la Puglia in questi giorni, per sostenere i candidati del Partito Democratico alle prossime elezioni amministrative. Un lungo discorso sui tanti temi che l’attualità ci propone ogni giorno, interrotto solo dagli applausi spontanei dei tanti presenti. “Il 13 e 14 aprile inizia una nuova era per la politica italiana – esordisce il ministro – una politica lontana da quella malata degli ultimi anni. Il sistema politico italiano è da tempo in crisi e i cittadini avvertono questo sentimento di fastidio e insoddisfazione per una politica che non riesce a soddisfare le loro necessità. Il PD è una forza politica che nasce per far poggiare il governo del paese su un’unica grande forza, un grande progetto per il futuro. Questo partito benché tutto nuovo ha delle radici antiche che fanno parte della storia democratica italiana, ci siamo aperti a tutti e tre milioni e mezzo di italiani si sono resi partecipi della nascita di questo grande progetto di rinnovamento e Walter Veltroni rappresenta il nuovo che avanza”. D’Alema non ha fatto mancare alcune sfrecciatine agli avversari: “Questo nuovo scenario ha costretto la destra a riorganizzare le fila, rinunciando ad alcune forze. Berlusconi ha fondato da solo il Popolo delle Libertà, decidendo tutto autonomamente e autoproclamandosi leader consultando solo se stesso. Lui è fatto così, io lo definisco un ‘monarchico-anarchico’. Noi ci presentiamo ad una prova elettorale del tutto nuova, e chiediamo non più di votare per il centro-sinistra ma di votare per il PD, senza scendere a compromessi, senza trattative con alcuni. Siamo in grado di fare ciò che promettiamo senza agonie politiche alle quali spesso abbiamo assistito negli anni scorsi e nei mesi appena passati”. Sulla questione meridionale il ministro ha dichiarato: “Berlusconi ha non solo spostato a destra la sua politica ma l’ha spostata anche al nord. Noi abbiamo lottato per consentire a Foggia di avere l’Authority sulla sicurezza alimentare, combattendo l’ostruzionismo dei deputati leghisti che volevano ancora una volta derubare il sud. Se vince il PdL la Lega diventerebbe una forza determinante a discapito e contro gli interessi del Mezzogiorno. Dico a qualche onorevole collega pugliese che è difficile fare patti per il sud se questi patti li si fa con chi è nemico del sud. Tutto questa situazione è figlia di una legge elettorale semplicemente vergognosa nella quale il cittadino non sa chi realmente vota. Ogni voto che il PdL riceve è una mazzata per il Mezzogiorno. Io come Ministro degli Esteri ho lottato e poi gioito per la vittoria di Milano nella corsa all’Expo universale. Ma ho gioito perché Milano è prima di tutto una città d’Italia e non la capitale della Padania. Con il sindaco Moratti, che ha fatto un grande lavoro, ci siamo abbracciati e abbiamo gioito per una vittoria italiana costruita assieme da persone responsabili e civili. Berlusconi invece è stato solamente capace di dire che quella vittoria è venuta per merito suo, perché ha fatto quattro telefonate… Abbiamo dimostrato che insieme, con l’aiuto di tutti si può tornare a crescere e superare questo stato di ‘empasse’ in cui l’Italia è caduta. Siamo chiamati ad uno sforzo comune per tornare a produrre ricchezza e giustizia sociale. Tutto questo è nei nostri progetti, progetti che non possono prescindere dallo sviluppo del Mezzogiorno. Infine il ministro chiude con una considerazione: “E’ innegabile che Berlusconi è partito in netto vantaggio in questa campagna elettorale, ma il PD ha recuperato e sta ancora recuperando perché i cittadini hanno capito la novità della nostra proposta. La sfida è aperta ma credo sia possibile il raggiungimento di un grande risultato in grado di cambiare l’Italia”.
Antonio Lo Vecchio
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