Oggi e domani l’abbraccio di tutta la Diocesi. Lunedì i funerali nella chiesa di San Pio
Se n’è andato serenamente, circondato dall’affetto della sorella Angela, dei familiari e del personale sanitario di Casa Sollievo. Mons. Michele Castoro, arcivescovo di Manfredonia, Vieste, San Giovanni, è deceduto alle ore 02.25 di questa notte. Ha combattuto un anno con la terribile malattia che tuttavia non lo ha sottratto ai numerosi impegni pastorali, in ultimo la visita del Santo Padre di un mese e mezzo fa.
La salma dell’arcivescovo questa mattina è stata esposta presso la Cappella di Casa sollievo della Sofferenza dove monsignor Domenico D’Ambrosio, suo predecessore, ha celebrato una messa in suffragio.
Poco prima delle 13 le spoglie di Mons. Castoro sono state trasferite a Manfredonia nella chiesa Cattedrale. Il feretro è stato accolto da centinaia di fedeli che potranno rendergli l’estremo fino alle 13 di lunedì quando la salma farà ritorno a San Giovanni Rotondo per le esequie nella Chiesa di S.Pio alle ore 16.00.
Nato ad Altamura 66 anni fa, Michele Castoro è stato ordinato sacerdote nella cattedrale della stessa cittadina barese il 6 agosto 1977. Il 14 maggio 2005 papa Benedetto XVI lo ha eletto vescovo di Oria. Quattro anni dopo, il 15 luglio, è stato elevato alla prestigiosa sede arcivescovile di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo. Una diocesi complessa e variegata, che abbraccia tutto il Gargano. Fa il suo ingresso nella città di San Pio il 21 settembre 2009: “Chi non conosce nel mondo questo paese benedetto? Il Papa ha confermato che questa è la terra dei miracoli, la terra dei pellegrinaggi. Io sono stato testimone dei tanti pellegrinaggi di questi giorni e posso dire che il vero pellegrinaggio è quello che si compie dentro di noi, nel nostro interno. Tutti noi possiamo essere pellegrini, anche io con il mio bastone e la mia bisaccia sono pellegrino”, le sue prime parole da Vescovo.
Un uomo dal carattere mite e comprensivo, sempre sorridete, aveva una parola di conforto per tutti. Sempre vicino agli ammalati della Casa Sollievo della Sofferenza di cui era il Presidente.
Mai banali le sue omelie e i suoi messaggi di incoraggiamento verso i giovani e gli emarginati. Ha sempre evidenziato e piaghe della nostra terra: la disoccupazione, l’illegalità imperante, la criminalità. Ha esortato sempre alla speranza e alla fede in Dio.
“Le dico grazie per essersi fatto pellegrino a San Giovanni Rotondo”, così si rivolse al Santo Padre durante la sua visita pastorale dello scorso 17 marzo. “La sua presenza ci conferma nella fede, ci sprona alla carità, ravviva in noi la speranza di un futuro migliore! In preparazione alla sua visita abbiamo percorso un itinerario intenso di incontri e di preghiera che ha rinnovato il nostro entusiasmo. Grazie perché ancora una volta si è chinato sulle ferite di chi soffre. Grazie per la premura e l’affetto che ha voluto manifestare verso la mia persona, in special modo in questo periodo segnato dalla fragilità della malattia. La comunione con la sua persona Santo Padre, mi fa avvertire ancora di più la Chiesa come una famiglia, una casa per il sollievo della sofferenza”.
Tanti i messaggi di cordoglio della società civile, del mondo ecclesiastico e politico. “È stato un pastore illuminato, dotato della virtù dell’ascolto, orientato alla concordia e alla conciliazione. Con spirito di fede e con l’animo aperto alla speranza ha saputo affrontare la malattia, edificando tutti per il coraggio e la cristiana rassegnazione con cui ha cercato, fino alla fine, di conciliare le limitazioni imposte dalle esigenze terapeutiche e dalla riduzione delle forze fisiche con gli impegni pastorali”. Così lo ha ricordato fr. Maurizio Placentino, ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini della Provincia religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio. “Ricordo con commozione la grande sintonia con cui abbiamo collaborato nei primi mesi del mio mandato e, in particolare, nell’organizzazione della visita pastorale di Papa Francesco a San Giovanni Rotondo». «Sono certo – conclude il Ministro Provinciale – che la bontà d’animo di mons. Castoro lo ha già reso partecipe dell’eterna beatitudine e confido nella sua paterna intercessione per le necessità del nostro Santuario di San Giovanni Rotondo, che per ben nove anni è stato sotto la sua sapiente guida pastorale”.
“La città di San Giovanni Rotondo partecipa ed è vicina alla Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza, alla comunità dei frati e dei fedeli dell’arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-S.Giovanni Rotondo per la morte di mons. Michele Castoro, pastore attento e con grande discrezione alle esigenze e al progresso spirituale e civile del suo popolo. Il suo esempio, sorridente e carico d’insegnamenti, possa ancora indirizzare la quotidianità dei sangiovannesi, grati di avere condiviso parte del proprio cammino con il loro amato vescovo”, si legge nel messaggio dell’amministrazione comunale.
“La sua paterna presenza e guida della grande famiglia di Casa Sollievo della Sofferenza è stata un dono di sanità per tutta l’Opera di San Pio da Pietrelcina. Addio monsignor Castoro”. Questo il commosso saluto della Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza.
Le esequie di Mons. Castoro, verranno celebrate lunedì 7 maggio alle ore 16.00 nella chiesa di San Pio da Pietrelcina. Per tutti coloro che non potranno essere presenti, la Messa sarà trasmessa in diretta su Padre Pio TV.