L’amaro sfogo dell’ex coordinatore dell’attività amministrativa dell’ex coalizione Progetto per la Città
Per il nostro ciclo di interviste ai personaggi politici cittadini, oggi abbiamo ascoltato Michele Fini, ex coordinatore dell’attività amministrativa dell’ ormai ex coalizione Progetto per la Città. Fini, uomo politico di lungo corso a livello regionale, provinciale e comunale ed ex Sindaco della nostra città, ha voluto dire la sua sull’attuale momento politico.
Michele,sappiamo che sei un uomo schivo al quale non piace apparire. Dov’è andato a finire il Progetto per la Città?
Hai ragione, non amo apparire. Amo agire, operare e decidere, rimanendo sempre me stesso nella buona e nella cattiva sorte. A proposito della coalizione “ex vincente” posso affermare senza ombra di dubbio e di smentita che non esiste più. E’ scomparsa dalle proprie fondamenta. Non c’è più il PDL, non c’è più Agire Insieme, non c’è più la Puglia Prima di Tutto, non ci sono più i Federalisti e la DC che hanno contribuito alla vittoria elettorale, non c’è più il primo eletto nella lista del PDL, l’amico Antonio Longo, non c’è più il segretario dell’UdCap l’amico Giovanni Pazienza, non c’è più il coordinatore del FLI l’amico Andrea Piano. Ma la cosa più grave e che non ci sono più l’80/90% degli elettori che hanno portato alla vittoria questa coalizione.
Possiamo sapere i reali motivi della sua mancata accettazione del ruolo di coordinatore dell’attività amministrativa?
Il motivo è semplice. Avevo capito sin da subito, da politico più esperto, che facevo da ombra al Sindaco Pompilio. Me ne sono reso conto nei primissimi giorni dopo la vittoria elettorale quando in municipio facemmo una assemblea con tutti i dipendenti comunali: dopo l’intervento di Pompilio gli applausi dei dipendenti erano stati molto tenui e poco convinti. Dopo il mio intervento tutti i dipendenti comunali hanno applaudito con convinzione e partecipazione sincera. Guardando Luigi ho visto nei suoi occhi una espressione se non di rabbia, di ‘offesa’. Inoltre mi fece arrivare la nomina ufficiale di coordinatore dopo quasi sei mesi, assieme a tutti gli altri delegati. A quel punto ho ritenuto per il bene dell’amministrazione non fare più ombra a nessuno e farmi da parte.
Visto che comunque è stato il coordinatore della coalizione Progetto per la città per tutta la campagna elettorale, ci spieghi come si è arrivati alla scelta di Pompilio quale candidato Sindaco.
Come tutti sanno, a dicembre del 2010, undici consiglieri comunali avevano ritenuto opportuno sciogliere il consiglio perché le cose non andavano bene. Gli stessi avevano quindi il dovere di fare una proposta alternativa. Si è chiesta subito la disponibilità a qualcuno di questi undici a fare il candidato Sindaco, ma dopo la disponibilità di qualcuno sono iniziati i veti incrociati. Successivamente si era individuato un candidato autorevole nella persona di Giuseppe Pizzicoli, con l’Udeur e senza la lista della Puglia Prima di Tutto. Anche quella candidatura è successivamente venuta meno e quell’idea di coalizione è andata in frantumi. Nei passaggi successivi viste le difficoltà a trovare un candidato e una coalizione competitiva si è avvicinata la Puglia Prima di Tutto la DC ed un’altra lista che sosteneva la candidatura di Luigi Pompilio, forti del convincimento di avere un bacino di oltre 3000 voti. Abbiamo quindi optato per questa opportunità. Solo dopo la candidatura ufficiale di Pompilio, siamo venuti a sapere che faceva parte del FLI e si era andato a proporre come candidato sindaco ad altre coalizioni. Sicuramente se avessimo saputo prima tutto questo avremmo optato per scelte diverse. Sento comunque il dovere di ringraziare tutti coloro che hanno speso tutto per il bene della coalizione e per portare avanti un progetto di partecipazione vera dei cittadini, cosa che nei fatti non è mai avvenuta.
Ti sei sentito tradito?
Più che di tradimento nei confronti della mia persona penso che il Sindaco abbia tradito il progetto e i cittadini. Per questo chiedo umilmente scusa a tutto il popolo di San Giovanni Rotondo e a tutti coloro che sono stati avvicinati per chiedere un voto per il Sindaco Pompilio e la sua amministrazione.
Qualcuno dice che a tradire sia stato Agire Insieme, sia a livello politico (lei e Matteo Cappucci) sia a livello amministrativo (i consiglieri Cappucci Antonio Pio e Palladino Salvatore).
Partiamo dall’origine. Prima del ballottaggio sia al sottoscritto che a Matteo Cappucci era stato proposto di entrare nell’esecutivo. Personalmente non ho voluto accettare in quanto ero contento di continuare ad esercitare il ruolo di coordinatore dell’attività amministrativa. Anche a Matteo Cappucci fu proposto di fare il vice Sindaco. Al ballottaggio con l’entrata del PSI si faceva un favore a Miglionico che entrava così in consiglio, ed un torto ad Agire Insieme che veniva sottratto di un posto nell’assise comunale. A quel punto i segretari di tutti i partiti si erano impegnati per dare due assessori alla lista Agire Insieme – Uniti per S.Giovanni. Nulla di tutto ciò è stato mantenuto.
Come giudica allora questo cosiddetto ‘ribaltone’ ?
Quanto successo nella nostra città penso sia un qualcosa mai accaduta in Italia. E’ difficile che prima si parla così negativamente di persone e cose e poi si stringe un’alleanza. Il mio riferimento è all’UDC naturalmente. Ci si dimentica che in questi due anni il capogruppo dello scudocrociato in consiglio comunale ha detto peste e corna al sindaco e alla maggioranza. Non mi so dare una spiegazione logica di come l’UDC, prima alleato con il PD, abbia stretto l’alleanza con Pompilio senza nessun motivo politico e amministrativo.
E il comportamento del primo cittadino?
In questi quasi due anni Pompilio non ha saputo svolgere assolutamente il suo ruolo, non ha le capacità per svolgere le competenze che spettano ad un Sindaco. Non ha saputo tenere uniti né i consiglieri né i partiti. Ma ha una dote eccezionale: quella di sapere mettere tutti l’uno contro l’altro, a tutti i livelli: sia politico che amministrativo. Aveva la fortuna di avere un gruppo consiliare compatto e formato da persone per bene. Lui ha saputo dividere tutto e tutti. Posso affermare senza ombra di dubbio che nessun consigliere dopo averlo conosciuto ha detto mai una parola in sua difesa. Non è apprezzato da nessuno.
Qual è il rapporto tra Agire Insieme e il PDL alla luce della confusione che regna nel partito di Berlusconi a livello locale?
Il nostro rapporto è sempre stato leale e profondo. Sento il dovere di ringraziare il capogruppo Gaggiano e il dimissionario Antonio Longo. Un grazie anche a tutta la dirigenza locale, da Santarsiero a Tonino Placentino, da Dino Squarcella Vito Sollazzo e tanti altri che hanno avuto nei nostro confronti sempre un comportamento politicamente corretto ed impeccabile.
Cosa prevedi per il futuro politico della nostra San Giovanni?
Nell’ultimo ventennio la nostra città non ha saputo esprimere una classe politica all’altezza. Noi che siamo più esperti abbiamo cercato di tramandare la nostra esperienza politica ai giovani, vedi il caso di un giovanissimo Antonio Longo nominato capogruppo di Agire Insieme nella passata legislatura. Purtroppo attualmente la situazione politica è disastrosa, basta vedere quello che è stato fatto negli ultimi due anni: niente partiti, niente coalizioni ma solo opportunismo per occupare posti di responsabilità. Non si può amministrare senza una politica condivisa e senza la partecipazione popolare. Mi auguro che gli uomini che hanno dato tanto per San Giovanni Rotondo riflettano su questo marasma politico e trovino un filo conduttore che riporti in auge la città per quello che merita ed essere così all’altezza di quello che la Divina Provvidenza ci ha donato.
alv
gargice
I partiti stanno fallendo anche per questo: le coalizioni mosse da interessi al di sopra del programma elettorale per la città. I compromessi uccidono la politica. L’accozzaglia di partiti che si uniscono solo per la campagna elettorale finiscono per disconoscersi poco dopo. Sia da una parte che dall’altra.
Come si può governare una cittadina se non c’è un gruppo che condivide, molto prima delle elezioni, programmi, mentalità, rapporti umani, competenze ?
So benissimo che i comuni sono, ad oggi, in difficoltà ma crearsi ulteriori problemi all’interno dell’amministrazione vuol dire non aver capito che il periodo è delicato per molti concittadini.
Sante Barbano