Dietro il triondo Ducati c’è il marchio indelebile del pilota sangiovannese
C’è la firma di un figlio di San Giovanni Rotondo dietro al doppio successo (Mondiale costruttori e piloti) della Ducati in MotoGP. Se Bagnaia è riuscito a riportare a Borgo Panigale il titolo iridato della Prime Class motociclistica dopo 15 anni, molti meriti vanno sicuramente al nostro Michele Pirro.
Test Drive della ‘rossa’ da 10 anni, Michele in queste stagioni ha condotto un lavoro certosino per lo sviluppo della moto che domenica scorsa ha trionfato a Valencia.
Un ragazzo, Michele, che ha rinunciato alle sue ambizioni, forse ingiustamente in quanto ogni volta che è sceso in pista ha dato filo da torcere ai più blasonati ed esperti campioni del paddock. Nel 2011 tutti ricordano il suo trionfo in Moto2 a Valencia, a pochi giorni dalla scomparsa dell’amico Marco Simoncelli. Ha dovuto accantonare ai suoi sogni di pilota, ma è diventato il collaudatore più stimato a livello mondiale. Michele si è comunque presentato in griglia di partenza come wild card in tre occasioni in questo 2022, disputando i Gran Premi del Mugello, Montmelò e Misano. Più che altro, la missione del numero 51 era di raccogliere dati, macinare chilometri, verificare che tutto funzionasse.
La Ducati questo lo sa e per questo lo ha blindato per altri anni. Quello del collaudatore non è un mestiere facile tutt’altro. Al di là delle responsabilità da gestire e soddisfare, Michele deve fare solo una cosa: essere veloce. Perché se in MotoGP la ‘rossa’ va forte, vince e convince, sarà per merito ovviamente di chi la guida, ma altrettanto per merito di chi l’ha sviluppata. Pirro è considerato da tutti il tester migliore del circus: esperto, sensibile, tecnico, veloce, capace di indicare le basi di un veicolo piaciuto a tutti coloro l’abbiamo portata in gara in questi anni.
In una stagione piena di test, trasferte massacranti e con in palio il titolo Superbike del Campionato Italiano Velocità, la punta del team Barni ha dovuto mantenere sangue freddo, pazienza, velocità e resistenza. E infatti nel CIV, seppur all’ultimo GP ha trionfato. Un titolo dal sapore speciale, il primo da papà visto che lo scorso agosto la moglie Paola ha dato alla luce la bellissima Ginevra. Un motivo in più per far bene.
“Abbiamo coronato un sogno, il lavoro iniziato tanti anni fa. Per me è una grande soddisfazione. In questi anni non siamo riusciti a concretizzare per una serie di motivi il nostro potenziale ma avevamo dimostrato di essere comunque forti. Quest’anno, grazie a Pecco Bagnaia, siamo riusciti a chiudere il cerchio e completare un grande lavoro di squadra. E’ stato l’inizio di una pagina di sport che porterà la Ducati ed i piloti italiani a grandi successi. Essere parte di questa grande famiglia mi rende felice”.
Smaltita la gioia per il trionfo mondiale per Pirro è già tempo di tuffarsi nella nuova stagione con i test a Jerez per lo sviluppo della moto 2023: “Ci aspetta un inverno importante. Non è come il calcio che si gioca il Mondiale ogni 4 anni. Tutti gli altri anni quando si perdeva il titolo c’erano i rimpianti, i rimorsi adesso invece siamo più sollevati. Partiamo già con la stagione nuova e non dobbiamo comunque abbassare la guardia. Bisogna preparare un grande 2023, tra l’altro arriva anche Bastianini e ci sarà da divertirsi. Speriamo che questa settimana possa tornare a Borgo Panigale anche il titolo Mondiale Superbike con Bautista così facciamo il pieno”.