“Chiedo al consiglio di rinsavire e mettere da parte ambizioni personali”
La saga delle firme capitolo secondo. A pochi minuti dalla pubblicazione del documento dell’opposizione (o nuova maggioranza che dir si voglia) in cui si tirava in ballo una ipotetica disponibilità del consigliere Miglionico alla firma per lo scioglimento del consiglio comunale, ecco arrivare tramite social la risposta del capogruppo UDC: “Non sono fuggito, non sono nemmeno uscito di senno – si legge nel post -. È bastata questa mia provocazione per portare allo scoperto chi non ha nessun interesse per questa città, non gli frega se viene un commissario per circa otto mesi, non gli frega se San Giovanni Rotondo oggi presente in provincia con due assessori provinciali non avrà non solo la possibilità di votare ne per il presidente ne candidare nessuno al prossimo consiglio provinciale, non gli frega che ci sono in cantiere oltre 15 milioni di euro di opere finanziate da mettere a bando e realizzare in questi due anni e mezzo di legislatura, non gli frega che questa è la Città di San Pio che ha accolto tre Papi e non ultimo il Presidente del Consiglio dei Ministri che ha chiesto di suggerirgli qualche esigenza della città perché vuole lasciare il segno che c’è stato un presidente sangiovannese, non gli frega di nulla e di nessuno, tranne la ceca invidia legata a miserie umane, per poi tentare la scalata personale a sindaco o consigliere comunale o eventualmente assessore“, dichiara con chiari riferimenti ai consiglieri che lo hanno tirato in ballo.
“Non firmerò – esclama l’esponente dello scudocrociato -. Non solo per queste ragioni, ma anche e soprattutto perché io credo ancora nell’amicizia nel rispetto delle persone, valore ormai svanito, basti pensare ai due consiglieri della sua stessa lista” (chiaro il riferimento ai consiglieri Cappucci e Di Cosmo ndr).
Miglionico conclude con un appello: “Mi permetto di chiedere a tutto il consiglio comunale di rinsavire, mettere da parte i colori politici, le gelosie, le ambizioni personali che avranno altri tempi, soprattutto la rabbia che si è alimentata gli uni verso gli altri, cancellare i menefreghismi e mettersi intorno ad un tavolo maggioranza e opposizione per concludere e rilanciare tutti i progetti in cantiere e altri da intercettare per il bene della città. Abbiate il coraggio di mettervi in discussione per la città non per l’ego personale”.