di Gaetano Cusenza,
Consigliere Provinciale
L’ultimo Consiglio Provinciale si è riunito per discutere se autorizzare o meno un referendum, attraverso il quale richiedere la costituzione di una nuova Regione: la Moldaunia.
La proposta è stata presentata in Consiglio dal Presidente del Comitato Promotore Progetto Moldaunia, l’ing. Gennaro Amodeo.
Il progetto prevede l’annessione della Provincia di Foggia al Molise al fine di costituire la nuova Regione Moldaunia.
Facendo un salto indietro nella storia ritornando al censimento fatto nel 1670, la Capitanata, in effetti, aveva un territorio vastissimo, superiore agli attuali 7.000 Kmq. Era la Provincia (intesa come territorio) più grande d’Italia e contava ben 79 Comuni. Infatti tra agli attuali 61 Comuni che costituiscono la Provincia di Foggia, alcuni importanti comuni appartenevano al Molise come: Termoli, Larino, San Giuliano di Puglia, Campomarino e tanti altri ancora. In altre parole rispecchiava a grandi linee l’attuale Provincia Monastica dei Padri Cappuccini.
In seguito alla Costituzione italiana e ad alcune leggi costituzionali del 1963, abbiamo le attuali Province e Regioni.
Questa è la parte storica che comunque andava ricordata e che serve a tutti noi per comprendere le nostre origini storiche, geografiche e culturali.
Per quali ragioni oggi è nato un Comitato pro Moldaunia? “Con la Moldaunia – spiega il Presidente Amodeo nascerebbe una Regione con un territorio pari a 11.622 Kmq. Con una popolazione superiore ad un milione di abitanti. Diventerebbe una delle Regioni più grandi e prestigiose d’Italia. Prenderemmo le distanze da Bari e da Lecce, che oggi hanno il monopolio della nostra Regione e potremmo decollare insieme a Città come Campobasso ed Isernia”.
Concordo con il Presidente del Comitato che si potrebbe dar vita ad una nuova Regione molto estesa, ma dissento su tutto il resto.
Ritengo che la richiesta del Comitato non è dettata tanto dalla necessità di costituire una nuova Regione, quanto da quella di “scappare” dalla Puglia e allontanarsi dal dominio di Bari e Lecce. In effetti queste due città sono cresciute notevolmente. Hanno infrastrutture: aeroporti internazionali, viabilità comoda e sicura, strutture sanitarie, università affermate e una ricca economia. La Provincia di Foggia invece risulta essere la “Cenerentola” della Puglia.
Tutto questo può essere anche vero, ma se lasciamo la Puglia e andiamo con il Molise, cosa ha questa Regione più della Provincia di Foggia?
Nel Molise come sono le infrastrutture? Pari se non peggio di quelle di Foggia: non hanno un aeroporto, la viabilità è critica, non hanno ospedali di eccellenza etc. Lasceremmo la Puglia per unirci con chi non sta meglio di noi.
Conviene?
Allora la questione non è “scappare” da Bari, ma è tempo che noi della Provincia di Foggia cambiamo mentalità.
Dobbiamo rendere al meglio le nostre risorse: turismo religioso, balneare e ambientale; i due ospedali di eccellenza ( neppure Bari ne ha due); l’università; l’agricoltura.
Tutti, a partire dalla classe politica e per finire ai singoli cittadini, dobbiamo crederci di più nel nostro territorio.
Dobbiamo lavorare di più per la nostra Provincia.
Dobbiamo litigare di meno tra di noi.
Sentiamoci Pugliesi.
Non serve allontanarci da Bari, è importante allontanarci da una vecchia mentalità che ci portiamo dentro da tempo e che non ci fa crescere.
Intanto il referendum non si farà perché l’Avvocatura della Provincia ha riscontrato dei vizi procedurali. Pertanto il Consiglio Provinciale ha respinto la richiesta del Comitato proponente.