Viaggio della memoria dal 6 al 14 luglio presso Spazio Arte di corso Roma; inaugurazione il 5 luglio ore 18 ai Laboratori Artefacendo
Si chiama Viaggio della memoria la mostra di pittura contemporanea di Salvatore Marchesani con inaugurazione il 5 luglio 2012 alle 18 (l’iniziativa rientra nella programmazione estiva) presso i Laboratori Artefacendo e visitabile dal 6 al 14 luglio presso Spazio Arte di corso Roma 59. L’orario della mostra è dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 17:30 alle 20:30. Giovedì pomeriggio chiuso.
Il progetto è curato da Anforah/webasrtmagazine per la riscoperta dell’arte e la promozione dei nuovi talenti artistici.
Salvatore Marchesani
Leggerezza di superfici bianche, intrise di luce e segnate dal tempo, su cui si stagliano lunghe ed esili scale, percorsi in salita che guidano alla trascendenza e alla ricerca della spiritualità. Questi gli elementi che ricorrono nei dipinti della serie La camera luminosa di Salvatore Marchesani, la cui grammatica espressiva si fonda, appunto, sulla forza evocativa del colore e del segno. La camera luminosa è l’interiorità dell’individuo purificata dalle negligenze, dai pesi, dalle ombre, dalle viltà e restituita alla splendore della luce che diventa simbolo di pienezza spirituale. Un cammino irto quello che conduce l’essere umano a riscattarsi dalle sue debolezze, cammino che Salvatore immagina svolgersi su scale instabili e frananti, luogo di massima oscillazione e incertezza, così come incerta è la condizione dell’uomo e il suo passaggio su questa terra. La sorgente della luce è nelle tenebre e non c’è percorso che conduca ad essa se non quello che ha inizio nell’oscurità. “Conosci te stesso”, è scritto, ovvero conosci i tuoi limiti, la tua finitezza, attraversa i paesaggi desolati della tua anima per restituirli a nuova vita. Occorre perseveranza per far sì che i passi non cedano lungo il percorso, per non cadere; ma soltanto l’uomo che abbia il coraggio di fare i conti con la sua parte d’ombra, giungerà in cima all’ultimo gradino dove è l’accesso alla camera luminosa, porta dell’anima, soglia del destino, in cui sentimenti e ricordi fluttuano e si mescolano per ricomporsi in una superiore armonia. Religiose, spirituali, le tele di Salvatore Marchesani coltivano il sentimento della bellezza non come fatto esteriore, ma dimensione che illumina lo spirito e a cui si approda attraverso il lento e sofferto scorrere del vivere quotidiano. I blu intensi, diversamente modulati, simili a frammenti di cielo che risaltano nel contrasto con i bianchi abbacinanti e che descrivono una gamma cromatica intrisa di sottile lirismo e musicalità. Campiture ampie, a volte vere e proprie distese di colore che conservano tracce visibili della materia pittorica e dell’intervento dell’artista, il cui passaggio è scandito dalla presenza di parole – evocare, cuore, scalascesi – che interpretano e rafforzano il senso del dipinto. Creazioni pittorico-poetiche che mirano all’essenzialità di pochi elementi ben calibrati quanto al recupero di materiali che ne accentuano le valenze simboliche, come nel caso del legno di vecchi lavatoi usato per realizzare le piccole scale applicate sulla tela con l’intento di rimarcare il significato dell’acqua quale fonte di vita, emblema di limpidezza e fattore di purificazione.
Daniela Pronestì