Il centauro sangiovannese soddisfatto dopo i test sulla Desmosedici
Mentre Dovizioso e Iannone non fanno pronostici a due settimane dalla loro prima gara su Ducati, Michele Pirro lavora nell’ombra per velocizzare quanto possibile il debutto della nuova Desmosedici, previsto per metà stagione. Per il nuovo collaudatore di Borgo Panigale, il bilancio dei test di Jerez è moderatamente positivo.
“Il problema è stato il meteo – ha detto l’ex pilota della CRT di Gresini – Ci ha rovinato la giornata perché io devo fare più chilometri possibili per dare indicazioni sui test da fare ed invece abbiamo avuto solo due ore a disposizione. Ci siamo concentrati sul alcuni particolari da provare che ci rimanevano dal primo giorno, comunque siamo abbastanza soddisfatti perché coi tempi sono abbastanza vicino agli altri piloti Ducati ed il lavoro svolto è positivo”.
Al momento, tuttavia, bisogna rimboccarsi le maniche e prepararsi ad una lotta (per ora) impari contro le giapponesi.
“Naturalmente c’è da lavorare ancora tanto perché non siamo al livello di Honda e Yamaha però le buone sensazioni provate sulla moto nuova in Malesia hanno avuto conferma qui. Aspettiamo poi di avere il confronto in gara a maggio (dove Pirro correrà da wild-card, ndr), lì riuscirò a lavorare per fare la prestazione e cercare di essere competitivo come gli altri”.
I primi passi compiuti dopo l’arrivo di Gobmeier alla guida del reparto corse sembrano essere comunque positivi.
“Stiamo facendo una serie di prove per capire le differenze tra le due moto. Con il tempo incerto e le condizioni che cambiano ogni tanto sei obbligato a saltare da una moto all’altra. Le indicazioni raccolte sono comunque positive ed il nuovo telaio sembra funzionare bene. Sicuramente lo porteremo in pista per la gara che farò qui”.
Pirro ha finalmente coronato il sogno di guidare una MotoGP, anche se da collaudatore. Guardare la maggior parte delle gare dal divano di casa è un sacrificio, ma sono i possibili dividendi a motivare il pilota di San Giovanni Rotondo.
“Non sono particolarmente soddisfatto, per me fare il tester è un investimento ed una possibilità di misurarmi, forse non alla pari, con gli altri piloti Ducati. Si soffre a non gareggiare, ma sia in Malesia che qui mi sono difeso abbastanza bene considerando che il mio lavoro è mirato alla messa a punto e la prova di nuovi componenti. Alcuni di questi sono già state passate ai piloti, e anche loro hanno offerto il proprio feedback. È stato positivo affiancarli sia in Malesia che qui. Mi dispiace non essere in Qatar ma credo che andranno là con una base conosciuta e migliorata. Se hanno bisogno però mi possono anche chiamare all’ultimo che ci vado senza problemi (ride). Il primo è a otto decimi. Yamaha e Honda sono competitive, ma vedo molto bene i due Andrea. Spies ha fatto fatica, mentre Hayden la conosce bene”.