Conclusa la due giorni dedicata ai giovani e a San Pio
“Sperare contro ogni speranza”: questo il tema scelto, per l’edizione 2009 dell’MTG svoltasi venerdi 1 e sabato 2 maggio e organizzata dal Servizio di Pastorale Giovanile – Vocazionale della provincia religiosa di “Sant’Angelo e Padre Pio”
Giovani sui passi di Padre Pio quindi, che si sono confrontati con personaggi del mondo della chiesa, della cultura, della musica, dello spettacolo.
Ricco è stato il programma degli incontri: venerdì dopo la liturgia dell’accoglienza si è svolta una tavola rotonda dal titolo "La stimmatizzazione di Padre Pio: segno e profezia" moderata dal direttore di TeleradioPadrePio Stefano Campanella e che ha visto gli illustri interventi di fr. Luciano Lotti, teologo e direttore della rivista “Studi su Padre Pio”, don Francesco Castelli autore del nuovo libro “Padre Pio sotto inchiesta” e l’attore Michele Placido protagonista dello sceneggiato tv “Padre Pio tra cielo e terra”, del quale sono state proiettate alcune scene.
“Padre Pio ha capito le stimmate in un percorso di solidarietà che lo ha portato a Cristo. Col passare degli anni Padre Pio ha capito che Dio gli voleva bene” sono state le parole di Padre Lotti. Don Francesco Castelli invece si sofferma sulla relazione Rossi, trattata nel suo libro e rivela aneddoti interessanti: “Monsignor Carlo Rossi venne mandato nel ’28 ad indagare su Padre Pio ma procedette per tappe, interrogando primo i testimoni e poi l’interessato, Padre Pio appunto. Esaminò le stigmate e sottopose il padre a 142 domande su tutta la sua esistenza. Alla fine Rossi giunse alla conclusione che le stimmate non apparivano sempre in modo identico e quindi escluse che erano frutto di inganno o frode giungendo alla conclusione che l’unica ipotesi sostenibile era quella di un origine divina del dono. Inoltre – conclude Castelli – Rossi disse su Padre Pio: “…risplende per l’umiltà e per la grande purezza di cuore”.
Infine Michele Placido che commentando alcune scene del suo film su San Pio, rivela un aneddoto: “Io ero contrario a questa parte, non volevo farla. Poi un giorno in albergo un signore perse il portafogli, lo presi e notai un santino di Padre Pio che era involontariamente uscito. Lo presi come un segno del destino ed accettai la parte”
Sabato 2 maggio è stata la volta del talk show nell’Auditorium della nuova Chiesa di San Pio condotto da Fabrizio Frizzi e che ha visto la presenza del giornalista Rai Luciano Onder, di don Antonio Mazzi, dell’attore Lino Banfi e dei cantanti Amedeo Minghi e Sal Da Vinci. Ovazione per don Antonio Mazzi che invita la società a non dare etichette precostituite ai giovani: “Le giovani generazioni vanno incoraggiate e immesse nella via della speranza. Guardiamo al futuro senza voltarci indietro”. Luciano Onder conduttore della storica Medicina 33 invece ribadisce la separazione tra scienza e fede: “Sono due sfere del pensiero umano che non devono interferire tra loro”.
Infine Lino Banfi, accolto dalla standing ovation ricorda come “il rapporto con Padre Pio è nato per caso, non ero certo un cattolico modello. Dal giorno che l’ho conosciuto ho avuto come l’effetto di una calamità spirituale che mi attraeva verso San Giovanni Rotondo”
ALV