Affidata alla dr.ssa Alessandra Mangia la sperimentazione di un nuovo farmaco contro l’epatite C
Comincerà tra alcuni giorni la sperimentazione mondiale su larga scala di un nuovo farmaco per l’epatite C, destinato a sostituire l’interferone, con ottime prospettive terapeutiche e con effetti collaterali molto più blandi. L’unico centro in Italia (ma potrebbe essere l’unico in Europa) abilitato a questa fase di studio sarà l’Unità di Epatologia di Casa Sollievo della Sofferenza.
La notizia è stata illustrata nei giorni scorsi, per poi esser ripresa dai media nazionali, nel programma «Spazio salute» su Padre Pio Tv (canale 145 del digitale terrestre su tutto il territorio nazionale), dalla dott.ssa Alessandra Mangia, responsabile dell’Unità di Epatologia dell’Ospedale di San Giovanni Rotondo, già nota per aver elaborato in passato un regime di trattamento per la stessa patologia, basato su un dosaggio più basso e una durata più breve dei farmaci tradizionalmente impiegati, rivelatosi ugualmente efficace e più tollerato dai pazienti.
La nuova molecola, denominata GS-7977, è stata brevettata nel 2009 ed è stata già testata su un piccolo campione di 40 pazienti americani, dando un risultato sorprendente: il 100% di successo, rappresentato dall’eradicazione completa del virus. Ora la sperimentazione verrà effettuata su un campione molto più rappresentativo: 500 pazienti «naive», cioè mai trattati in precedenza con altri farmaci, con infezione da genotipi 2 e 3 del virus dell’epatite C, reclutati negli Stati Uniti, in Australia e in Europa. Alla metà dei pazienti il nuovo farmaco sarà somministrato in aggiunta alla sola Ribavirina per 12 settimane, gli altri 250 pazienti riceveranno i medicinali finora usati per l’epatite C: l’Interferone e la Ribavirina. I risultati di questa ricerca saranno noti tra circa un anno.