Le precisazioni del direttivo dell’associazione "Symposium"
La conferenza tenutasi il 18 febbraio 2011 presso la scuola elementare Michele Melchionda organizzata dall’Associazione socio culturale Symposium non è passata certo inosservata. In tal senso sono stati raccolti moltissimi consensi pur non mancando qualche dissenso. Riguardo a questi ultimi appare necessario fare alcune precisazioni per sgombrare il campo da inutili equivoci. Vero è che nel corso della conferenza uno dei due Relatori, il Dott. D’ambra, ha espresso un suo personale pensiero sostenendo che “ il 17 marzo lui non festeggerà”, ma è altrettanto vero che quello è stato puramente un suo pensiero.
La giornalista Paola Russo, infatti, nella parte introduttiva del Convegno, ha chiarito che finalità dell’evento era quella di raccontare una parte di storia relativa all’unità d’Italia meno conosciuta rispetto a quella da sempre raccontata sui libri di scuola, ben lungi dall’esprimere qualsiasi volontà e dichiarazione antiunitaria. Tale aspetto è chiaramente sfuggito a chi non era presente dall’inizio alla fine o peggio a chi era del tutto assente.
Come sta succedendo nelle diverse realtà territoriali, si è voluto approfondire aspetti meno noti, ricordando anche coloro che all’interno del processo di unificazione hanno pagato con la propria vita credendo nel proprio ideale offrendo lo spunto per un dibattito stimolante e vivace nel pieno rispetto delle diverse vedute.
Inoltre a quei pochi che pur essendo assenti esprimono critiche e chiedono spiegazioni, è sfuggito un passaggio fondamentale quando il Presidente dell’Associazione è intervenuto tempestivamente invitando la moderatrice a precisare pubblicamente che “l’Associazione pur rispettando il pensiero del relatore si dissociava da quanto detto dal Dott. D’Ambra ribadendo il concetto che l’Italia è UNA e va festeggiata”.
A noi dunque, appare assolutamente forzato e evidentemente pretestuoso attaccare l’iniziativa culturale organizzata dall’Associazione Symposium, soprattutto se le osservazioni critiche vengono mosse da persone che hanno assistito solo parzialmente alla conferenza o, peggio, hanno addirittura candidamente dichiarato di non aver preso parte alla Conferenza, attingendo informazioni da interposta persona.
Augurandoci di aver chiarito la posizione dell’Associazione Symposium, resta l’auspicio che in futuro si formi un “fronte comune” a sostegno di quanti, in maniera assolutamente disinteressata, credendo nei principi associativi, impiegano il proprio tempo nella promozione di iniziative volte alla crescita culturale del territorio.
Il Direttivo Ass. Socio Culturale Symposium