LibriAmo, a cura di Renata Grifa
Nel pieno dei suoi sedici anni, Vincenzo Piscitelli detestava l’appartamento in cui viveva.
Le uniche cose che gli piacevano, lì dentro, erano il poster di Renée Simonsen
sul set di Sotto il vestito niente.
Appena sveglia, quello stesso giorno,
Caterina Ferretti detta “Cate” era teoricamente una persona felice:
diciassette anni da poco compiuti, capelli biondi, quasi nessun brufolo,
due gambe di fenicottero,
un poster di Paul Weller degli Style Council sopra il letto.
Chiudete gli occhi per un istante e immaginate di tornare tra i banchi di scuola, alle preoccupazioni dei compiti in classe, ai batticuori dei primi amori e ai giorni in cui ci si sentiva padroni del mondo.
Chiudete gli occhi, aprite queste pagine e lasciatevi portare indietro nel tempo, un tempo forse sconosciuto alle nuove generazioni, a cui si ripensa sempre con un po’ di nostalgia.
È il 1987, liceo scientifico Majorana. Vince, Cate e Spagna sono tre amici inseparabili ciascuno con personalità diverse che ben rispecchiano gli anni di cui sono figli: Vince, figlio di operai, studente e amico modello in continua lotta con se stesso e con i suoi spazi troppo stretti, dai sentimenti puliti e forse troppo ingenui; Cate, la ragazza bella e capricciosa a cui tutto sembra esserle dovuto e poi Spagna, vero collante del gruppo, dark per protesta e sentimentale per inclinazione. Un equilibrio perfetto quello dei “tre cuori in affitto” che verrà messo alla prova dall’arrivo in classe di “un nuovo studente, Romeo Fioravanti: giubbotto firmato e spocchia da vendere”.
Da qui in poi, tra un frullato party e nastri di musicassette, assistiamo al susseguirsi di amori, amicizie, delusioni e ricongiungimenti, sempre (o quasi) sotto l’occhio vigile dell’“appassionata insegnante di italiano”, la prof. Betty Bottone “che li sgrida in francese e fa esercizi di danza moderna mentre spiega Dante”, la quale si ritroverà anch’essa ad intraprendere un viaggio dal sapore adolescenziale, che le farà provare emozioni inaspettate che vale la pena vivere “anche se non si dovrebbe”.
È un mondo che non esiste più quello raccontato da Bianchini, un mondo in cui il telefono di casa era l’unico mezzo per comunicare e se cercavi un po’ di privacy dovevi sperare nella quiete di una cabina telefonica.
Leggere Nessuno come noi è un po’ come sfogliare l’album dei ricordi, nonostante l’ambientazione sia lontana dai nostri giorni non sarà difficile ritrovarsi nelle vicende di Vince, Cate, Romeo, Betty o Umberto e con loro rivivere quel periodo della vita in cui tutti abbiamo pensato almeno una volta: “Nessuno è come noi!”.
Lo scrittore piemontese Luca Bianchini sarà a Lucera il prossimo 5 aprile presso la Cremeria Letteraria che ospiterà la presentazione del libro “Nessuno come noi”.