LibriAmo a cura di Renata Grifa
Come gli manca uno sguardo così.
Se non lo conosci vivacchi e non ti manca. Ma se una stronza ti ha posato addosso
quelle ali lì, ti ha fatto sentire l’eroe di una sceneggiatura temeraria,
rimani tutta la vita un mendicante che va in giro a cercare
quelle palpebre che si aprono solo per guardarti
e si chiudono per imprigionarti.
Succede.
Ad un certo punto finisce.
Quello che era stato un amore, che li aveva tenuti uniti per anni finisce.
E quando si ritrovano in un calda serata estiva uno di fronte l’altra Delia e Gaetano non devono solo fare i conti con la praticità di quello che c’è da risolvere, ma devono soprattutto fare i conti con loro stessi, con le persone che sono diventate e con quello che li ha portati ad essere quasi due estranei, loro due che bastava uno sguardo per capirsi e ritrovarsi.
È inutile indagare le occasioni mancate. Non sai mai se ti sei salvato dalla morte, o ti sei perso la vera vita.
Ed è inevitabile, che per quanto si voglia rimanere legati alla realtà che pare immutabile, basta un gesto, un profumo, per riportarli indietro nel tempo, quel tempo in cui erano felici.
Forse si amano ancora Delia e Gaetano, ma forse questo amore non basta più.
“Cosa pretendeva da lui? Tutto. Semplicemente tutto. E questo era stato il vero sbaglio. Chiudersi in un solo amore e chiedergli tutto. Semplicemente perché di tutto hai bisogno”.
Sebbene siano pagine a volte banali, a volte scurrili e forse non le migliori della Mazzantini, resta un racconto reale, un racconto in cui tra sentimento e orgoglio vince l’orgoglio, vince la debolezza di non riuscire a chiedere scusa, di nascondersi dietro quel muro che siamo così bravi a creare quando qualcosa comincia a incepparsi.
Una storia che non lascia speranza, se non nel titolo.
Quel “Nessuno si salva da solo” che per quanto si voglia ci dice che nella vita bisogna essere almeno in due per salvarsi.
Ma a volte quel due non è comunque sufficiente e si resta da soli, nell’attesa che qualcuno ci salvi.