Domani incontro a Bari con il Ministro Clini
E’ partita la macchina amministrativa per scongiurare le prospezioni geosismiche e le trivellazioni petrolifere in driatico, in particolar modo a poche miglia dall’Area Marina delle Isole Tremiti. Stamane, il Presidente del Parco Nazionale del Gargano, Avv. Stefano Pecorella, in qualità di coordinatore del ComitatoLaboratorio delle Istituzioni dell’Adriatico ha inviato una lettera (un centinaio in tutti i destinatari) Presidenti di Puglia, Molise ed Abruzzo, ai Presidenti delle Province di Lecce, Brindisi, Bari, Bat, Foggia, Campobasso, Pescara, Chieti, Teramo e Fermo ed ai sindaci dei Comuni costieri ricadenti in questi territori, nonché ai Presidenti regionali delle maggiori associazioni ambientaliste e a tutti gli aderenti alla rete civica ‘No Triv’, al fine di tenere alta la guardia e proseguire velocemente e concretamente nella fase di allargare la condivisione della partecipazione della redazione di atti amministrativi-legali per opporsi alle decisioni rese del Governo in fatto di estrazioni di idrocarburi in mare.
“Lo scorso 6 settembre, a Termoli, – esordisce Pecorella- si è tenuta una riunione tra tanti rappresentanti di amministrazioni pubbliche, da quelle regionali a quelle provinciali e comunali della fascia costiera adriatica, per manifestare la netta contrarietà al rilascio, da parte dei ministeri del governo italiano, delle autorizzazioni in favore delle multinazionali per la ricerca e la conseguente estrazione degli idrocarburi (rectius petrolio) in Adriatico. Tutti gli interventi dei presenti, così come gli innumerevoli comunicati stampa e la sollevazione della società civile, sono stati perentori nel ribadire che non si può più sopportare scelte di politica economica e di sviluppo calate dall’alto ed incompatibili con le caratteristiche dei nostri territori e che mortificano le principali fonti economiche rappresentate dal nostro splendido ambiente che si declina con termini quali turismo, agricoltura e pesca”. Nella missiva, il Presidente dell’Ente Parco, annota che “Il momento storico caratterizzato da una crisi di valori etici e morali non viene affatto contrastato dalle scelte di politica nazionale che, anzi, con la conversione nella legge n. 138 dell’agosto scorso, del decreto legge n. 83, consente non solo la ricerca degli idrocarburi nei nostri mari ma, addirittura, oggi nei pressi dell’Area Marina Protetta delle Isole Tremiti, domani di chissà quale altra. Bisogna rispondere a tali scelte sbagliate con ogni mezzo civile – prosegue Pecorella- Serviranno le manifestazione nelle piazze, come la previsione di modifiche legislative condivise che ci consentano di approdare a nuove norme (o all’abolizione di quelle esistenti) di riforma dell’attuale mercato energetico che, oggi, non ci garantisce un futuro economico ed occupazionale sostenibile, stabile e duraturo”.
Ma, come dal primo momento di questa battaglia, Pecorella sostiene che “A fronte di tali unanimi manifestazioni d’intenti oggi, a distanza di un anno dalle imponenti proteste contro il pericolo del rilascio di un’autorizzazione alle prospezioni geosismiche, nelle vicinanze delle coste e della riserva marina, assistiamo sbigottiti alla firma di un decreto di due ministeri che, pur se dietro il parere di un distratto comitato tecnico e di leggere sopraintendenze, apre, se dovesse risultare la presenza di giacimenti petroliferi, alla costruzione di altre piattaforme come quelle che già deturpano i nostri orizzonti ed i cui pericolosi scenari (Deep Horizon – Golfo del Messico) sono indelebili e drammatici ricordi. Forse – si legge ancora nella missiva- non tutto quello che si poteva fare è stato fatto ma, sono convinto, tutti Noi sentiamo il peso della responsabilità di dover combattere sino in fondo una democratica battaglia per l’affermazione del potere di autodeterminazione dei nostri territori e delle nostre popolazioni. Dobbiamo essere consapevoli, dimostrando con azioni concrete, che dipende da Noi la ricerca delle migliori soluzioni possibili per la creazione di opportunità, di benessere e di sviluppo”.
Il Presidente dell’Ente Parco, quindi, illustra la road map da seguire da un punto di vista istituzionale. “Durante l’incontro, l’assemblea ha accolto la proposta del Sindaco di Termoli di incaricarmi, in quanto rappresentante dell’Area Marina Protetta delle Isole Tremiti, oggi maggiormente a rischio, di raccogliere le adesioni di enti ed associazioni ad un comitato che curerà il raccordo tra tutti coloro che vorranno organizzare o partecipare ad iniziative comuni, il cui risultato dipenderà principalmente dalla capacità di dimostrarci coesi e determinati. Ti chiedo, quindi, – sottolinea Pecorella -di voler positivamente valutare l’opportunità di prendere parte al citato organismo spontaneo con l’indicazione di un referente della tua amministrazione od associazione. Sarà mia cura, quindi, contattarlo per accordarci con quanti parlamentari, presidenti, amministratori e comitati spontanei hanno già manifestato la loro adesione e tanti altri che, a breve, auspico dichiareranno la loro concorrente volontà. Sono certo, comunque, che non farai mancare il tuo appoggio a qualsiasi iniziativa, di qualsiasi natura, realizzata al fine di far rispettare gli intenti già ampiamente e da tutti dichiarati, in atti politici ed amministrativi, per il rispetto del dovere di tutela e sviluppo delle nostre comunità”.
Intanto, domani, si prospetta una giornata importante proprio sotto il profilo istituzionale. Il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna accompagnerà il Presidente del Parco del Gargano ed una delegazione della rete No Triv No petrolio Sì energie pulite e dei sindaci del Promontorio ad un incontro con il presidente della Regione Nichi Vendola e il ministro pe l’ambiente Corrado Clini, alle 13, a Villa Romanazzi Carducci, Bari. La riunione servirà ad illustrare l’ordine del giorno unitario contro ogni sfruttamento dei mari per estrarre petrolio, adottato dal Consiglio regionale nella seduta del 4 settembre, e le posizioni delle amministrazioni comunali garganiche, delle comunità, delle forze politiche e sociali e delle associazioni ambientaliste NO Triv e No petrolio.