di Emanuele Merla
Dopo alcuni sondaggi possiamo affermare che i nomi dei neonati Sangiovannesi, da qualche anno, sono sempre meno legati alle tradizioni di famiglia e vengono assegnati più in base al volere dei neo-genitori.
Ricordiamo che negli anni addietro erano frequenti i litigi familiari per questioni legate all’assegnazione dei nomi, dato che per le immancabili convenzioni sociali, si era tenuti ad attribuire il nome dei propri genitori o dei propri suoceri ai futuri figli.
Un sistema talmente rodato che prevedeva anche le modalità per l’attribuzione dei nomi, ad esempio:
– il primogenito, indipendentemente dal sesso, assumeva il nome dei nonni paterni;
– il secondogenito, se di sesso uguale al primogenito, assumeva il nome dei nonni materni e così via.
Può sembrare strano, ma i nomi erano importanti per le famiglie di stampo patriarcale, intrise con una miscela di tradizionalismo, “senso del rispetto” e assenza di tolleranza, che impedivano ai genitori di assegnare dei nomi a piacimento ai propri figli.
La questione nasce per tramandare i nomi storici delle famiglie, pratica per lo più utilizzata dalle grandi dinastie, che dovevano affermare la loro longevità per assicurarsi un futuro più certo con le credenziali ottenute nel passato dai loro omonimi avi.
Nel caso invece delle famiglie comuni, la mancata attribuzione di un nome veniva vista come una mancanza di rispetto nei confronti dei nonni, che sentendosi oltraggiati, in alcuni casi, rifiutavano ogni tipo di rapporto futuro, anche perché il resto della comunità non si esimeva dal “mettere il dito nella piaga” prolungando così le incomprensioni.
In molti casi la serenità e il futuro del bambino, dipendevano e dipendono dal nome, in quanto per motivi vari si è portati ad avere un occhio di riguardo nei confronti dei nipoti omonimi, una pratica che se effettuata per questioni di eredità o di imposizioni familiari dovrebbe essere socialmente abrogata, perché un nome non dovrebbe essere motivo per discriminare i soggetti all’interno della società e a maggior ragione all’interno delle famiglie.