Il lockdown permanente di chi vive le rinunce e il distanziamento sociale… 365 giorni l’anno
Il progetto “NON SEI SOLO – pronto supporto”, è il servizio di sostegno psicologico telefonico gratuito per i cittadini di San Giovanni Rotondo ideato per far fronte ai bisogni e alle esigenze legate all’emergenza sanitaria causata dal COVID-19. L’idea del progetto nasce all’interno di un gruppo multidisciplinare di psicologi e psicoterapeuti pronti a fare la loro parte per vincere questa battaglia, mettendo a disposizione tutta la professionalità e la passione per contenere il malessere e normalizzare le paure e le ansie legate al COVID-19 e per potenziare le proprie risorse psico-fisiche.
Oltre al supporto psicologico telefonico, il team di esperti offrirà attraverso il nostro portale delle letture per affrontare con un atteggiamento psicologico positivo ansie, paure e incertezze legate a questa condizione così particolare.
Quarto appuntamento a cura del dott. Matteo Colella
365 giorni l’anno
Durante questo lockdown abbiamo dovuto sperimentare la costrizione, o meglio, la prigione, anche se dorata, nella propria casa e nella propria famiglia.
Dover condividere spazi, sapere di non poter incontrare nessuno, sapere di non poter abbracciare nessuno, nemmeno i propri cari, per tutelare la salute di ognuno, è un grande sacrificio che si può trasformare in tristezza e rabbia.
E così, mi sono ritrovato a pensare spesso, ai nostri amici speciali e alle loro famiglie, a questa costrizione senza pareti, che vivono ogni giorno, anche quelli privi di covid.
Una chiusura che è sia del ragazzo autistico, che dei loro congiunti, fatta di rinunce, distanziamento sociale, impossibilità di fare “cose normali”, come poter andare al ristorante o meglio andare in vacanza, perché potrebbero non essere, o non sentirsi, accettati.
Inoltre mentre noi sappiamo e speriamo che presto questa surreale dimensione di isolamento, avrà termine, e potremo tornare a una gestione della nostra esistenza fatta di rapporti e incontri, per le famiglie di questi ragazzi, vige un lockdown permanente.
Solo la collaborazione tra la famiglia e i terapisti rappresenta una valvola di sfogo, una via d’uscita alla stagnazione quotidiana, di un’esistenza con dinamiche faticose e routinarie.
Durante questa emergenza poi, la distanza relazionale dei ragazzi con autismo, è stata amplificata, perché mancano i contatti sociali che la famiglia e l’operatore mettono in atto insieme, realizzando interventi utili a migliorare la qualità di vita del ragazzo e dei suoi cari.
Purtroppo molte famiglie vivono anche, per il lavoro che uno dei due genitori fa e che lo espone al rischio di contagio, il distanziamento fisico in casa, che destabilizza il ragazzo il quale, non è in grado di comprendere questo improvviso allontanamento del papà o della mamma e, a causa di questa sofferenza inespressa, in alcuni casi, può subire una regressione.
Per rendere dunque, leggera, sostenibile e gestibile, una giornata tipo, si potrebbe immaginare di strutturarla, impegnando il ragazzo in attività specifiche, come per esempio, esercizi ludici basati sul movimento (utilizzare bottiglie, cuscini, sedie per percorsi ad ostacoli, o giochi condivisi), rafforzamento delle autonomie (lavarsi da soli, vestirsi, cucinare), lavori cognitivi (disegnare, imparare a riconoscere e tracciare figure geometriche).
Mi auguro che ciò che noi tutti stiamo sperimentando, ossia questo isolamento sociale forzato, ci induca ad assumere, per il futuro, un atteggiamento civico di apertura e di consapevolezza, rispetto a tutti coloro che vivono un disagio relazionale e familiare, ricordando ciò che noi abbiamo provato per un breve periodo.
Mi auguro che introitando questo ricordo, riusciremo ad essere accoglienti nei confronti di chi è “diverso” (diverso da chi poi?) per ben “365 giorni l’anno”.
I professionisti del servizio “Non sei solo – Pronto Supporto” ti invitano
a contattare il numero 3891740707 o mandare una mail all’indirizzo: aiutopsicologicocovid19@gmail.com