“Servire, brillare, illuminare”. I tre verbi della presidenza Rubino tracciano un programma ambizioso ma realistico
“Servire, brillare, illuminare”. Si compone di tre verbi – e quindi si pone nella direzione della concretezza dell’agire – il motto del nuovo presidente del Rotary Club di San Giovanni Rotondo, Gianluca Rubino, che il 10 luglio ha ricevuto il collare dal suo predecessore Antonio Tosco, al termine di un brillante mandato, che ha consentito al presidente uscente di ottenere la “Paul Harris Fellow”, la più alta onorificenza rotariana.
Alla cerimonia, svoltasi nella suggestiva cornice della settecentesca masseria “Le Cese” sono intervenuti l’assistente del Governatore Attilio Celeste e il past governor Donato Donnoli, che ha sottoscritto l’atto di rinascita del Club di San Giovanni Rotondo. Erano presenti anche: il presidente del Lion Club “Gargano” Giuseppe Pizzicoli, il sindaco di San Marco in Lamis Michele Merla, il sindaco di San Giovanni Rotondo Michele Crisetti e il comandante della locale stazione dei carabinieri luogotenente Vincenzo Pugliese.
Nel suo intervento programmatico, il presidente Rubino ha annunciato di voler improntare il suo anno rotariano alla diffusione della cultura della legalità, soprattutto tra i giovani, con il coinvolgimento di illustri rappresentanti del mondo della giustizia e delle forze dell’ordine. Ha, poi, previsto, sempre per i giovani, che sono stati privati dalla pandemia di irripetibili esperienze esistenziali, l’organizzazione di un concerto per rendere omaggio al loro sacrificio. Tra i vari service ipotizzati, particolare attenzione è stata data al sostegno per la realizzazione di un ospedale in India, in cui è già impegnata da tempo a livello personale la socia Silvia Villani. Non mancheranno azioni a tutela dell’ambiente e per combattere lo spreco alimentare, continuando a garantire un concreto aiuto alle famiglie bisognose del territorio. Verrà, inoltre, riconfermata l’attenzione agli anziani, con la condivisione di occasioni di festa insieme agli ospiti della “Casa Padre Pio” di San Giovanni Rotondo. Infine, la cultura sarà la protagonista dei vari caminetti e di un’importante cerimonia di commemorazione del “poeta dei due mondi”, l’italo-statunitense Joseph Tusiani, originario di San Marco in Lamis. L’iniziativa, già programmata nello scorso anno e rinviata a causa della pandemia, è affidata al socio Michele Schiena.
Ma l’aspetto su cui il Presidente ha insistito molto è la necessità di ritrovare quello spirito di amicizia, fondamentale in un sodalizio rotariano e congelato dagli incontri a distanza, iniziati in ottemperanza alle norme anti-covid dopo appena otto mesi di riunioni in presenza.
Nel corso della serata la famiglia del Club di San Giovanni Rotondo si è arricchita di tre nuovi componenti: la socia attiva Annalisa Gorgoglione, senologa presso l’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza”, e due soci onorari: il già citato Donato Donnoli e il socio del Club di Lucera Costantino Pellegrino, che è stato l’instancabile motore propulsivo che ha consentito la rinascita di una presenza rotariana nella città di san Pio da Pietrelcina.