Graziana Morcaldi presenta la sua prima fatica editoriale
Sarà presentato lunedì 29 aprile alle ore 19.00 presso il Pasteus il libro dell’autrice sangiovannese Graziana Morcaldi dal titolo “Nuvola“.
L’evento è organizzato dal Rotary Club San Giovanni Rotondo. A dialogare con l’autrice sarà Christian Palladino, con la partecipazione della dottoressa Caterina Apruzzese che tratterà tematiche legate alla disabilità e alla logopedia.
Graziana Morcaldi è una ragazza sangiovannese che come tanti ragazzi è andata via dal paese a 19 anni senza mai tornare.
Nel 2013 si trasferisce sull’isola di Fuerteventura dove conosce il suo attuale compagno Riccardo e nel 2018 diventa madre di Aymar, un meraviglioso bambino con necessità speciali, unico come il suo destino.
“Scrivo da sempre e la stesura di un romanzo è stato il mio cruccio della vita, la mia chimera di sempre” – ci racconta Graziana. “Sono anche giornalista pubblicista, ma quell’essenza di vita pura l’ho provata solo scrivendo romanzi, tanto da abbandonare la strada del giornalismo. Ci ho messo vent’anni prima di finire il mio primo romanzo, un lavoro che mi completasse, che espletasse tormenti e paure, passioni e messaggi che sentivo dentro e che sentissi pronto per condividere“.
“La forza e la risolutezza di andare fino in fondo sono arrivate certamente da mio figlio. L’attesa di diagnosi è una bolla di vita dentro la vita, le pareti insonorizzate ti impediscono di percepire i suoni, le parole di conforto o di aiuto, e al tempo stesso gli altri non sentono, non vedono, non possono capire cose stai provando. Nonostante spesso le tue parole sono urla, di rabbia o di sconforto. Ci sono voluti anni per trovare risposte, e per scartare ipotesi ben più spaventose. Avessi vissuto quel periodo fissando un muro in attesa, o soltanto sorridendo a casaccio a chi incontravo per strada probabilmente sarei impazzita e le paure, o lo sconforto avrebbero preso il sopravvento. Invece Nuvola mi ha salvata. La scrittura mi ha salvata“.
Come si diventà adulti dopo un’infanzia disastrosa? E’ questa la domanda a cui tenta di dare una risposta l’autrice in questo libro.
“Ho scritto questa storia seguendo due filoni di pensiero. Il primo di questi è stata una domanda: se si cresce in un ambiente familiare tossico e disfunzionale, che adulti si diventa? Da qui sono nati i miei protagonisti, Nicole e Louis, che ritroveremo adulti, dopo un’infanzia disastrosa. Due destini diversi dopo un’infanzia in comune, due modi diversi di affrontare la vita, le sfide, i traumi, ma con un legame indissolubile che li spingerà a cercarsi per sempre, nonostante una violenta separazione quando erano ancora bambini. Dall’altra parte avevo bisogno di creare un supereroe che mi sorreggesse nel momento del bisogno, e ho dato al mio Louis una professione nobile, importante, fondamentale, forse poco conosciuta, quella di un logopedista a domicilio sempre dalla parte dei bambini che non accetta mai i NO dettati da protocolli o burocrazia lenta“.