LibriAmo a cura di Renata Grifa
In questa stanza avrà fatto una discreta esperienza di gente che si racconta,
immagino, ogni volta da capo, per cercare di somigliare a quello che crede di essere
e non è mai stata. Non è così?
A completare l’inganno ci pensa il tempo: quando avrà gli stessi anni
che ho io sulle spalle capirà che la memoria non è che il rimpianto
per la nostra giovinezza fisica, tutto qui.
Nulla succede per caso, ogni coincidenza accade perché nasconde qualcosa di più profondo, ogni coincidenza succede perché ha un’anima che muove i fili di questo romanzo, di questa caccia al tesoro dal sapore di un giallo.
Il protagonista di queste pagine è Vince Corso, ex insegnante di lettere che dopo tanta precarietà si inventa un vero e proprio lavoro, atipico ma senza dubbio originale.
Vince è un biblioterapeuta, prescrive libri per curare gli altri, ma soprattutto per curare se stesso “da sempre, da quando ho imparato a leggere, non ho fatto altro che mettere in ordine i libri, e i libri, in cambio, mi hanno incasinato la vita. Nella mia casa sono sparsi in ogni angolo”.
Mentre la sua vita professionale prosegue tra una serie di strambe figure che “hanno questa fiducia che un romanzo li possa aiutare”, un bel giorno bussa alla porta del suo trasandato monolocale, o per meglio dire del suo “Pronto Soccorso letterario” un caso del tutto particolare, una signora sessantenne con in mano poche frasi estrapolate da un libro, frasi apparentemente senza nessun filo logico perché balbettate dalla mente di un fratello che sta perdendo tutto a causa di una di quelle malattie che anneriscono la mente e riducono in cenere l’edificio dei ricordi.
Quelle frasi spezzettate sono tutto ciò che l’Alzheimer non ha ancora cancellato dalla memoria di un uomo che ha dedicato la sua intera esistenza al sapere e alla lettura.
“Non ho nessuna religione del ricordo, mi dispiace. Non ha senso mettere a fuoco il passato. Il tempo è una porta che si chiude ha un solo verso. Tutto accade una volta e basta, e genera conseguenze, episodi totalmente occasionali, eventualità che potevano girare in un altro modo”.
Inizierà così per Vince un’enigmatica caccia al libro.
Ritrovare quel manoscritto significherà non solo restituire al vecchio la propria storia, ma soprattutto rendersi conto che ogni parola, ogni frase, ogni coincidenza può nascondere un tesoro ben più grande di quello che l’egoismo umano può immaginare.
Ogni coincidenza è un’anima è un libro che parla di libri, è un libro che usa la letteratura per curare il malessere invisibile che ciascun personaggio porta dentro di sé, ed è un libro che inneggia alla lettura come modo per poter preservare ciò che custodiamo in modo sacro ma che spesso la vita può portarci via.
Perché ha pensato proprio a questo?
Non ne ho nessuna idea.
Si sforzi.
Forse per l’epigrafe che lo apre.
Mi sta incuriosendo.
Sono soltanto due righe in cui Galeano spiega il significato della parola “ricordare”.
È un verbo interessante.
Lo sa dove viene?
No.
Dal latino re-cordis: vuol dire, letteralmente, ripassare dalle parti del cuore.
Ci ho riflettuto molto, in queste settimane. Non poteva darmi un consiglio più indovinato.
Lo vede?
Cosa?
La letteratura c’entra sempre.