Gli operai edili
dispongono di un bagno sul luogo di lavoro?
La risposta è: raramente
Vi lascio
immaginare che odore nauseabondo si respira a volte sui cantieri considerato
che “il bagno” è parte integrante
della struttura in costruzione.
Eppure l’art. 39
del DPR 303/56 modificato poi dal D. Lgs. 626/94 espone chiaramente tutte le
norme che regolano i servizi igienici sul posto di lavoro. La normativa prevede
che prima dell’avvio di un cantiere si dovrebbe procedere perlomeno
all’installazione dei bagni (chimici o collegati alla rete fognaria) e dei
lavabi; il tutto in funzione del numero dei lavoratori che opereranno nel
cantiere.
Ci indigniamo
facilmente quando gli pseudo programmi informativi ci mostrano le immagini
relative ai canili che versano in cattive condizioni igieniche, ma non
altrettanto quando si parla dei diritti degli operai edili che vengono
continuamente calpestati.
Il mondo
dell’edilizia, molte volte, lede la dignità dei lavoratori, costretti a
barcamenarsi tra la scarsa sicurezza e l’assoluta mancanza di pulizia sul posto
di lavoro.
La cosa che stupisce
è che il settore edile è uno dei rami maggiormente sviluppati nel nostro
comune, ma allo stesso tempo, probabilmente, il meno controllato dalle autorità
preposte.
Parametri
principali da rispettare nell’installazione dei wc e dei servizi igienici:
– I wc devono
essere costruiti in maniera tale da salvaguardare la privacy e la decenza (ne
occorre uno ogni 20 dipendenti);
– devono essere protetti da agenti atmosferici;
– non devono costituire causa di inquinamento;
– i lavandini
devono essere installati in locali chiusi o parzialmente coperti (in base alle
situazioni climatiche) e ne occorre 1 ogni 5 lavoratori. Inoltre, è necessario
un addetto che provveda alla relativa pulizia.
Spero che questa osservazione
oltre a mettere in evidenza un dato di fatto possa fungere da stimolo per gli
imprenditori colpevoli di negligenza nei confronti dei loro dipendenti.
Emanuele Merla