Buste trasparenti anche per l’indifferenziata per facilitare i controlli ed evitare le sanzioni
È di ieri (25 ottobre 2022) l’ordinanza sindacale che stabilisce con effetto immediato il divieto assoluto di depositale e esporre qualsiasi tipo di rifiuto in sacchi neri o comunque non trasparenti e non biodegradabili, tali da impedire la verifica del corretto conferimento. Nel secondo punto dell’ordinanza si precisa inoltre che è fatto divieto assoluto introdurre, nel sacco contenente la frazione di rifiuto indifferenziato,ogni altra frazione di rifiuti per cui è attivo il servizio di raccolta domiciliare.
Le nuove disposizioni sono rivolte a tutte le utenze, sia commerciali che domestiche, sia per la raccolta porta a porta sia per il conferimento presso il centro comunale di raccolta rifiuti.
Nel caso dovesse riscontrarsi una irregolarità, l’operatore non procederà al ritiro e lascerà sulla busta o sul mastello un adesivo con l’indicazione della motivazione della mancata esecuzione del servizio. Sarà cura dell’utente provvedere alla regolarizzazione sostituendo la busta non conforme e/o differenziare correttamente i rifiuti e riesporli nuovamente come da calendario.
A portare il primo cittadino ad emanare questa ordinanza restrittiva sono le diverse criticità rilevate. Dalle attività di monitoraggio e controlli a campione eseguiti con l’ausilio della Polizia Locale, è risultata alta la probabilità di rinvenire nei sacchi neri o comunque non trasparenti frazioni estranee, con grave pregiudizio della corretta gestione delle diverse frazioni di rifiuti: alcune utenze interpretano il sacchetto nero quale mezzo per eludere le norme in materia di conferimento dei rifiuti differenziata, inoltre – si legge nell’ordinanza – diverse sono le utenze presenti sul territorio comunale che, nonostante le ripetute raccomandazioni, si ostinano ad utilizzare sacchi neri o comunque non trasparenti per il conferimento delle varie frazioni di rifiuti.
Nel testo dell’ordinanza si evidenzia pure che lo scorretto conferimento dei rifiuti, incidendo negativamente nei complessi costi di gestione, arreca un danno economico alle casse comunali a discapito dell’intera cittadinanza e si esprime la volontà di raggiungere risultati ancora più ambiziosi in tema di raccolta differenziata.
Per i trasgressori sono previste multe da 25 a 500 euro.