LibriAmo… speciale Afghanistan, a cura di Renata Grifa
Dopo tutto erano successe tante cose alle donne afghane negli ultimi trent’anni, soprattutto dopo il ritiro dei sovietici e l’irrompere della guerriglia. Con lo scoppio della guerra civile, le donne in Afghanistan furono soggette, in nome del loro sesso, a pesanti violazioni dei diritti umani,
dovettero subire stupri e matrimoni forzati. Vennero usate come bottino di guerra. Vennero rapite e vendute sul mercato della prostituzione. I talebani imposero alle donne restrizioni inumane, limitandone la libertà di movimento e di espressione, bandendole da lavoro e istruzione, vessandole, umiliandole, picchiandole.
Mille splendidi soli – Khaled Hosseini
La comunicazione fu interrotta. Mio fratello era irrimediabilmente perduto. Aveva attraversato l’abisso di fiamme davanti al quale io ancora esitavo, ed era atterrato sulla sponda placida e distaccata della vendetta. Aveva lasciato la sua anima a vagare per Sabra e Shatila, dove sua moglie e sua figlia giacevano in una fossa comune sotto a un mucchio di rifiuti, sotto l’impunità dei loro assassini, le promesse infrante delle super potenze e l’indifferenza del mondo verso il sangue versato dagli arabi.
Ogni mattina a Jenin – Susan Abulhawa
Chi parla degli emigrati usa spesso la parola disperati, ma quello che invece penso oggi, a Roma, nella mia vita italiana, è che non c’è niente di più simile alla speranza nel decidere di emigrare: speranza di arrivare da qualche parte migliore, speranza di farcela, speranza di sopravvivere, di tenere duro, speranza di un lieto fine come al cinema. Penso che sia normale che ogni essere umano cerchi disperatamente di migliorare la propria condizione e in alcuni casi muoversi è l’unico modo per farlo.
Stanotte guardiamo le stelle – Alì Ehsani
Non era facile tollerare il modo in cui le parlava, sopportare il disprezzo, gli insulti, lo scherno, l’indifferenza, passava accanto a lei come fosse il gatto di casa. Ma dopo quattro anni di matrimonio Mariam aveva imparato molto bene quanto fosse disposta a tollerare una donna che aveva paura. E Mariam aveva paura.
Mille splendidi soli – Khaled Hosseini
Non ho ancora mai visto un talebano, eppure sono anni che ne ho paura.
Stanotte guardiamo le stelle – Alì Ehsani
Si sono oscurati i mille splendidi soli di Kabul ed è come se quelle che dovrebbero solo essere delle citazioni da romanzo all’improvviso prendessero vita.
Cosa ci rimane? Cosa ci resta dopo le scene che ormai da giorni siamo costretti a vedere? Corpi straziati, volti di donna prontamente eliminati, madri che nell’estremo tentativo di salvarli gettano quei corpicini di bambini oltre il filo spinato che paradossalmente diventa simbolo di salvezza.
Ma siamo solo all’inizio, dicono.
Non basteranno gli appelli, non basteranno le preghiere e certamente non basteranno le parole di un libro per fermare quello che sembra un processo irreversibile. Ma leggere di Mariam, di Amal, di Alì forse ci darà la consapevolezza che nessuno di noi può voltare il viso dall’altro lato, che il dolore espresso in quelle pagine, che non si fatica a credere vero, non può essere stato versato invano.
Uomini, ma sopratutto donne e bambini, che non possono perire per la sola colpa di essere nati in una terra che in nome del potere è stata ancora una volta spietatamente macchiata da guerra e sangue.
La storia che si ripete e a noi non restano che le pagine di qualche libro per continuare a sperare che il sole di Kabul possa un giorno tornare a riscaldare i cuori di un popolo troppo spesso dimenticato.