“Quedde che truve, mitte e quedde che mitte, truv!”
“Quello che trovi, metti e quello che metti, trovi!”
Anticamente, mettere a tavola un piatto di pancotto, la sera, era raccontare com’era andata la giornata e renderle onore. Ogni ingrediente racchiudeva una storia.
Innanzitutto il fuoco: accesso all’alba con legna raccolta personalmente nei boschi, sul quale si poneva un calderone di rame appeso ad una catena.
il sale: vero frutto del lavoro, in quanto, diversamente dai cibi consumati quotidianamente, non lo si poteva produrre da sè e bisognava acquistarlo e, quindi, veniva compreso nel salario mensile, da qui, appunto, la parola salario, da salarium, ovvero, “razione di sale”.
Il pane: preparato in casa, con ordini scanditi durante la notte dal fornaio. Le donne erano solite panificare ogni 10-15 giorni, sckanàte (pagnotte) di pane anche di 5 kg l’una, secondo la necessità della famiglia.
L’olio: ogni famiglia, se non aveva appezzamenti di terra con alberi di olivo, lavorava “a padrone”, per altri e poi, con le olive ricevute come salario, si recava al frantoio per la molitura; il primo olio, “pèsele” (pesolo, leggero) era per il “pancottino” dei bambini.
Le verdure: erano quelle selvatiche, raccolte sulla strada del ritorno per i più poveri, mentre chi aveva il proprio pezzetto di terra le coltivava, insieme ai legumi, per la propria famiglia e per venderle al mercato.
La base del pancotto è la stessa in ogni paese: “pancotto assòluto” (semplice), adatto ai bambini, fatto con pane raffermo, olio e alloro. E poi si varia, dal pancotto con cime di rape, broccoli, zucca, borragine, legumi, ricotta, pesce, olive, limoni, vino, verza, rucola, lardo, salame!
D’altronde “Quedde che truve, mitte e quedde che mitte, truv!”
MPC
P.s. Un vero tesoro letterario è il libro “Pancotto garganico” di Pasquina Sacco.
anninacap
Quando penso alla poesia culinaria, questo è sicuramente uno dei piatti che mi viene in mente.
Quando si dice che le cose migliori sono quasi sempre le più semplici ed economiche.anna capuano
PLAMIC
mah..tanti ingredienti citati (mai visti in un pancotto) e manca la patata, regina del pancotto.Michele Placentino