Più precisamente il pan tomaque catalano
E’ il simbolo della nostra tradizione culinaria; ha accompagnato colazioni, pranzi, merende e cene dei nostri antenati fino a giungere, con lo stesso circolo vitale, a noi.
Ma non solo in Puglia e in Italia, del pane e pomodoro ne parla lo scrittore spagnolo Manuel Vázquez Montalbán nel suo libro Ricette immorali del 1988, in cui sottolinea il piacere del palato e la sensualità degli ingredienti:
“Fette di pane casereccio, con mollica, del giorno prima. Pomodori maturi tagliati a metà e sfregati sul pane dove lasciano i semi, l’acquetta e la polpa strappata alla pelle dalla ruvidità del pane. Sale ben distribuito: deve essere umido. Un filo d’olio. Prendere ogni fetta di pane con le dita dalla parte della crosta, stringerla e lasciarla poi andare in modo che l’olio si sparga liberamente.
E’ indispensabile che tutti gli esseri e tutti i popoli saggi della terra capiscano che pane e pomodoro è un paesaggio fondamentale dell’alimentazione umana. Piatto peccaminoso per eccellenza perchè comprende e semplifica il peccato rendendolo accessibile a chiunque. Piatto peccaminoso in quanto può significare un’alternativa a tutto ciò che è trascendente, se diventa cultura della negazione. Non fate la guerra ma pane e pomodoro. Non votate per la destra ma mangiate pane e pomodoro. No alla NATO si al pane e pomodoro. Ovunque e sempre. Pane. Pomodoro. Olio. Sale.”
E un pizzico di origano profumatissimo!
Un’alternativa al pane e pomodoro classico (la cucina è sperimentazione!) è lo Sformato di Pane e Pomodoro:
ingredienti
4 fette di pane raffermo
200 ml di polpa di pomodoro
cipolla
sale
olio
pepe nero
200 ml latte di soia o latte vaccino
pane per la decorazione
Preparazione
Una volta tagliate le fette, fate scaldare in padella un filo d’olio con sale e pepe; tostate le fette di pane da entrambi i lati, facendole diventare ben croccanti e scure.
Preparate il pomodoro facendolo cuocere in un pentolino con sale, olio, pepe nero e cipolla, fate stringere leggermente il sugo e, una volta pronto, tenetelo da parte.
Prendete altro pane raffermo e tagliatelo a cubetti.
Accendete il forno a 200°.
In una piccola pirofila versate un cucchiaio di latte e un filo d’olio; stendete le fette di pane cercando di aggiustarle nel miglior modo possibile e di lasciare pochi spazi vuoti; aggiungi quindi sul pane un paio di cucchiai circa di sugo di pomodoro e coprite con altre fette. Continuate fino ad esaurimento del pane o della teglia. Una volta completato, versate il latte, in modo da bagnare tutto lo sformato. In ultimo, spargete sulla superficie della teglia il resto della polpa di pomodoro e condite con sale, olio, prezzemolo e pepe.
Infornate per circa 20 minuti o finché non si vedranno quasi più tracce di latte e il pane in superficie avrà assunto un bel colore dorato!
Non fate la guerra ma pane e pomodoro!!!
MPC
(in copertina una bellissima opera dedicata al sud e al pane e pomodoro dell’artista Filippo Pirro)
Andrea Lauriola
sì, e magari questo Montalban è di quelli che dicono che ridere è l’anticamera dell’inferno!
Macchè… pane e pomodoro è il cibo del paradiso! esprime umiltà, forza, sapienza (=sapore) purezza!
Andrea Lauriola
Maria Pia Carruozzi
Montalban intende dire proprio questo! ;-)
Andrea Lauriola
no, lui parla di “alternativa a ciò che è trascendente”, per me è esperienza di ciò che è trascendente! :)
Andrea Lauriola
Maria Pia Carruozzi
Se diventa cultura della negazione ;-)
Maria Pia Carruozzi