L’azienda scarica responsabilità sull’Amministrazione. La replica “Multipiano scusa per licenziare”
Sono state consegnate in questi giorni le lettere di licenziamento collettivo avviato dalla SACAR srl (società appaltatrice della gestione parcheggi “Zona Internazionale) per 12 lavoratori del comparto, tutti part-time. Non sono serviti quindi i tavoli concertativi tra azienda, Organizzazioni Sindacali e Amministrazione presso l’ARPAL Puglia (Agenzia Regionale per le Politiche del Lavoro).
Nella motivazioni della lettera di licenziamento cui l’azienda sarebbe stata costretta, la SACAR imputa i licenziamenti ad una condizione di esubero del numero di lavoratori (33 unità in totale) rispetto alle condizioni di stipula del contratto di appalto.
Un esubero conseguenza della chiusura per inagibilità del Parcheggio Multipiano (l’inagibilità si baserebbe su un parere di un perito di parte assunto dall’azienda e non su una dichiarazione Amministrativa di inagibilità) e alla sentenza del TAR del 2019 che ha dichiarato come illegittime le tariffe richieste per i Bus turistici privi di prenotazione per la zona Parcheggio Pozzo Cavo.
Nella lettera anche i numeri della contrazione dei ricavi. Per il Multipiano i ricavi sono passati da 170 mila euro del 2016 ai 71mila del 2019, imputabili per l’azienda alla chiusura periodica della struttura. Mentre la contrazione prevista dall’azienda a causa della suddetta sentenza TAR si attesterebbe sui 200mila euro.
Nella sostanza l’azienda sembrerebbe scaricare la totale responsabilità dei licenziamenti sull’Amministrazione che in una dichiarazione rilasciata alla nostra redazione dall’assessore Pasquale Chindamo rispedisce al mittente le accuse definendo il problema del Multipiano una scusa periodica utilizzata dall’azienda.
«Credo sia necessario fare alcune considerazioni: la questione del Parcheggio Multipiano è solamente una scusa per poter licenziare – il duro commento dell’Assessore – che la Sacar Srl usa a proprio piacimento. Ovvero, la Sacar, lamentando problemi strutturali, nel periodo invernale chiude il multipiano e mette in FIS (fondo integrazione salariale) o, come quest’anno, licenzia i lavoratori, salvo poi, durante la stagione di afflusso dei pellegrini dimenticarsi dei presunti problemi e riaprire il multipiano».
«Aggiungasi, inoltre, che circa due anni orsono, quest’ultima, a proprie cure ma a spese del Comune, eseguiva dei lavori per mettere in sicurezza il parcheggio multipiano». – prosegue Chindamo che sposta poi il Focus sulle condizioni dell’appalto.
«Infine, è giusto rimarcare che la Sacar Srl da quando ha iniziato a gestire i parcheggi nella cd “zona internazionale” aveva in carico 33 unità lavorative, mentre, oggi ne sono rimaste solamente 28, inclusi i 10 lavoratori oggi ingiustamente licenziati. Pertanto, ancorché fosse vero che vi sia stato un calo degli incassi, lo stesso non è dovuto solo al parcheggio multipiano ma, probabilmente, è derivante da un minor flusso turistico, comunque, compensato dai minori costi per le 5 unità lavorative che sono venute meno nel corso di questi anni di gestione da parte della Sacar» – le sue conclusioni.
In mezzo al guado di questo scontro sulle responsabilità la certezza empirica è il licenziamento collettivo dei 12 lavoratori per i quali si spalancano le porte della disoccupazione e dell’incertezza anche sugli eventuali futuri riassorbimenti. Gli scenari possibili ad oggi si limitano o alla richiesta di cessazione del contratto di appalto da parte del Comune per inadempienze (idea piuttosto ardua da perseguire che darebbe in ogni caso luogo ad una lunga querelle giuridica destinata a perdurare ben oltre la durata dell’appalto che scade fra 10 mesi) o attendere la naturale conclusione dell’appalto per studiare proposte che possano andare incontro ad una futura eventuale reintegrazione dei lavoratori.