“Tu da che parte stai?”
di Gianni Impagliatelli
Bellissimo il gesto di fair play dell’allenatore dell’Ascoli Bepi Pillon nella gara di serie B Ascoli-Reggina. Da ciò che si apprende a scuola, nelle parrocchie, il fair play, il buon senso, dovrebbe essere una cosa talmente scontata che certi gesti dovrebbero appartenere all’ordinario e non allo straordinario senza far ricadere il gesto nel predicato bene e razzolato malissimo. Razzoliamo male al punto che ciò che ci insegnano e che a nostra volta tramandiamo è frutto e figlio di una società talmente ipocrita che il nuovo millennio, i muri caduti e la globalizzazione, di riflesso ci presentano la società odierna. Pessima società se mette in dubbio un gesto di lealtà ed onestà bellissimo, da sfiorare il sublime.
Nella gara di sabato Ascoli-Reggina mentre i calciatori della Reggina si fermavano per permettere al calciatore ospite Valdez di uscire infortunato con l’allontanamento del pallone, il calciatore dell’Ascoli Sommese, capitano per giunta, approfittava per recuperare il pallone e metterlo al centro dove l’attaccante Antenucci l’avrebbe poi messo in rete. Un gesto veramente disgustoso per chi mastica di calcio ma sicuramente anche per chi non lo mastica affatto. La furbizia, la rinuncia ad essere leali e corretti pur di segnare una rete e pur di vincere una partita.
Non è cosi che funziona!! Infatti l’allenatore dell’Ascoli Bepi Pillon intima ai propri calciatori di far segnare la rete del pareggio per compensare il gestaccio di Sommese e rimettere la partita sull’1-1! La partita finisce con la vittoria della Reggina e la dura contestazione dei tifosi a Bepi Pillon per il gesto di lealtà che gli consente di rimanere due ore nello spogliatoio per evitare il peggio. Una cosa vergognosa perché a prescindere dal risultato dettato dal campo Bepi Pillon la sua partita l’ha vinta comunque e con lui ha vinto tutta la squadra dell’Ascoli.
Una contestazione vile e dura da mettere in crisi l’allenatore dell’Ascoli dal pentirsi o quasi di quel gesto. Non può essere cosi assolutamente perché tutto ciò che si insegna poi all’atto pratico diventa semplicemente ipocrisia. E non può essere cosi! Dobbiamo credere in ciò che siamo, in ciò che insegniamo soprattutto ai ragazzi, ai giovani ed ai bambini.
Quando predichiamo la lealtà, la correttezza durante gli allenamenti e nello spogliatoio, dobbiamo poi metterle in pratica semplicemente credendoci. Come quell’allenatore dell’Ischitella di qualche giorno fa Teodoro Vlasis, un vero educatore il quale in un incontro degli Esordienti contro il Real S.Giovanni per un rigore totalmente inesistente ha ordinato al calciatore di tiralo fuori e cosi è successo. Un gesto favoloso che fa onore ai ragazzi ed al ruolo che Teodoro svolge col cuore anche se poi perde la partita!!! Invece l’ipocrisia porta Bepi Pillon ad un gesto quasi di ripensamento e di pentimento. Di fronte a questo gesto invece io, e sono sicuro tutta l’Italia con me, mi alzo in piedi ed applaudo alla lealtà, alla correttezza ed all’onore. Molti sorridendo sotto i baffetti in modo ipocrita avrebbero vinto a tutti i costi.
Tu, invece, cosa avresti fatto?
Gianni Impagliatelli