“Siamo stufi di
cambiamenti illusori e svolte presunte”
Delusione, rabbia ma in particolar modo disgusto. Questo è
quello che ho provato quando la scorsa sera Andrea mi ha narrato ciò che è
successo in piazza. Non avrei mai immaginato che una manifestazione culturale
potesse creare tanto scalpore.
Quanto accaduto ha del buffo, se non me l’avessero narrato
più e più persone avrei pensato ad una grande scenetta comica.
Ma ve la immaginate la chiamata del nostro “Amico”?
-Comando carabinieri
di San Giovanni Rotondo.
-Si, vorrei
denunciare una mazurka in piazza.
Che tristezza….
Il nostro è un paese strano dove degli “imbrattatori di fontane” muniti di
carta igienica vengono definiti degli artisti, anzi dei "provocatori
culturali", e dei ragazzi che presentano dei libri vengono osteggiati in
modo stupido e sterile.
Il nostro è un paese dove vengono chiamati i carabinieri
per un paio di cha-cha-cha.
Il nostro è un paese in cui la parola MANIFESTAZIONE
CULTURALE ha il viso di un’anziana cantante di colore, il sorriso di un
clown triste e l’odore della “ciuccia de
Lurenz”.
Il nostro è un paese dove oramai qualcuno sta facendo sua la massima di
Goebbels:"Quando sento la parola
cultura metto mano alla pistola".
La realtà è dura, tuttavia noi non stiamo a piangerci addosso. Quello che è
successo l’altro giorno in piazza è solo la triste replica di quanto avviene
ogni giorno in paese dove la novità, il nuovo, ciò che è vitale e frizzante
viene visto di malo modo dalla vecchia nomenclatura.
Siamo stanchi di aggiungere punti e punti&virgola
alla storia di questo paese.
Siamo stufi di cambiamenti illusori e svolte presunte. Ci
siamo scocciati di questo ritornello impertinente e deprimente.
Noi abbiamo deciso
di voltare pagina, e tu?
“Un moschettiere”