In uscita il primo libro di Lucy Gemma
Lei è Lucy Gemma, capelli ricci e occhi azzurri, autrice del libro “Per un grammo di gioia” .
Nata nel 1989 a San Giovanni Rotondo. Il suo interesse per la scrittura matura nel 2008, quando, all’ultimo anno di Liceo socio-psico-pedagogico presso l’Istituto Magistrale “Maria Immacolata”, scrive il suo primo articolo per il periodico scolastico “Il Pensatore”. Nel 2009 entra a far parte della redazione del giornale online “Vento nuovo”, scrivendo per la sezione “Poesia e letteratura”, di cui assume presto il ruolo di responsabile. Nel Febbraio 2010 diviene giornalista pubblicista presso l’Ordine dei giornalisti della Puglia. Quindi ottiene la Laurea in Lettere Moderne all’Università degli studi di Foggia con una tesi sperimentale e pionieristica sull’analisi musicale dei film di Charles Spencer Chaplin. Studia pianoforte presso il Conservatorio “Umberto Giordano” di Foggia, sotto la guida del Maestro Michele Gioiosa. Dal 2011 suona in duo pianistico con Katia Mucciarone: duo risultato vincitore di primi premi in concorsi nazionali ed internazionali. È salmista e occasionalmente organista presso la parrocchia di “San Leonardo Abate” della sua città.
La sua voglia di parlare rende l’intervista coinvolgente e piena di spunti.
Lucy , “Per un grammo di gioia” è la tua opera prima, com’è nata? Cosa ti ha ispirato?
“Per un grammo di gioia” raccoglie stralci di racconti brevi, assolutamente di fantasia, che ho scritto dal 2011 ad oggi. La casa editrice mi ha proposto la pubblicazione di un volume comprendente quattro storie e sono andata a ripescare quelle che, secondo me,sono le più belle tra tutte le pagine che ho scritto. E’ stato facile trovare ispirazione per molti dei miei racconti. A volte basta davvero poco. Una canzone che passa la radio, un’immagine o molto più semplicemente una frase ascoltata in giro. Quando cammino per strada capto ogni cosa, potenzialmente ognuno di voi è un mio personaggio, fate attenzione a quello che dite se sono nei dintorni! (ride, ndr). Sul serio,esattamente non ho mai un’idea ben precisa di quello che voglio scrivere, accade tutto in una manciata di minuti. Mi siedo al pc e inizio a dare vita ai personaggi, sono loro adettare le regole del gioco, io non posso far altro che dare loro voce. Solo alla fine mirendo conto di quello che ho scritto, è come se durante la stesura fossi in trance, non soveramente cosa abbia scritto fino a che non leggo tutto dalla prima all’ultima riga. E’ una specie di droga. Da provare assolutamente, di cui non riesco a farne a meno.
Senza svelare la trama, di cosa parla “Per un grammo di gioia”?
Ritengo banale dire che parli d’amore. In realtà, c’è qualcosa di più. Si tratta di un sentimento così forte e vincolante per i protagonisti, da essere un ultimo affascinante e insieme tremendo appiglio di speranza. I primi due racconti comprendono le trame più lunghe, articolate in mini capitoli. Gli ultimi due sono più propriamente diari, brevi, ma carichi di folli e inarrendevoli speranze d’amore. Ciascun personaggio cerca quelgrammo di gioia in ogni parola, sguardo o gesto dell’amato, se ne lega in maniera imprescindibile, quasi come se fosse un ultimatum per la vita o per la morte. I protagonisti dei vari racconti oscillano tra il desiderio, la disperazione, il vuoto di unamore perduto e la gioia di un’anima che trova il suo contrappunto, i sospiri di un cuoreubriaco d’amore ed il bisogno di un altro assoluto. Si potrebbe riassumere con la frase“Amor, ergo sum”, “Esisto, perché sono amato”.
Cosa vuol dire per te scrivere?
Per me scrivere è mettersi totalmente a nudo, anche se i personaggi ti sono vicini per raccontare la loro storia, la loro vita, nella stesura si è completamente soli e fragili.C’è tutto un mondo che ti scorre sotto le dita, passa veloce o si ferma per qualche tempo aspettando che tu abbia il coraggio di scriverne. C’è una grande magia nell’attimo che precede la scrittura! Non è meraviglioso pensare che tutto accada in un tempo infinitamente piccolo? E’ tutto lì! Prima che il tuo dito si posi su una lettera qualsiasi escriva una parola e poi un’altra e un’altra ancora, righe e righe di vita inspiegabilmenteprendono forma, assumono il volto di una donna vecchia, malconcia e ancora innamorata, o di un musicista che tutti credono pazzo e che pazzo diventerà davvero odi un uomo che rinuncia al suo amore perché è codardo e non ce la fa a dire sì alla vita,c’è tutto un mondo che urla perché tu possa raccontare una storia che altrimenti cadrebbe nel silenzio più assoluto! De Andrè diceva «Perché scrivo? Per paura. Perpaura che si perda il ricordo della vita delle persone di cui scrivo. Per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile». Se non è incanto tutto questo, cos’altro lo è?
Quali sono gli scrittori a cui sei più affezionata, legata? E quale libro ti ha lasciato un segno più di altri?
Amo Baricco, le sue storie sono sempre cristalli troppo delicati e splendidi. Si può dire che sia stato il mio maestro, specie all’inizio della mia avventura con la scrittura. Ha quell’unico e incantevole modo di raccontare la vita che non ho trovato in nessun altro autore. Immergersi nel suo mondo significa creare una parentesi di vita in cui tutto diventa possibile. E’ magico! E leggendo il mio libro si nota un importante cambiamento di stile dovuto a lui. I primi due racconti hanno uno stile molto ridondante e non sempre c’è un filo conduttore benchiaro nella storia. Questo, senza dubbio, mi viene dalla lettura dei libri di Baricco che resta nell’Olimpo degli scrittori, una sorta di Zeus intoccabile. Per quel che riguarda i libri che mi sono rimasti dentro, l’elenco comprende ovviamente alcuni dei capolavori di Baricco come “Oceano Mare”, “Seta”, “Castelli di rabbia”, “Novecento” ,“Senza sangue”.
Sappiamo che riuscire a pubblicare un libro è una cosa difficilissima. Come sei arrivata alla pubblicazione?
Diversi miei amici da tempo mi parlavano di concorsi per scrittori emergenti manessuno è riuscito a convincermi fino in fondo e la mia insicurezza ha fatto il resto. Poi, ad ottobre del 2013 una delle mie più care amiche, che non smetterò mai di ringraziare, mi ha inviato un link che rimandava ad un concorso per scrittori emergenti. Ho dato un’occhiata sommaria ma avevo la testa altrove perché era imminente la mia laurea e gli ultimi ritocchi alla tesi impegnavano gran parte del mio tempo. L’8 Novembre, data della scadenza per l’invio delle opere, la mia amica mi ha chiesto nuovamente se avessi inviato i racconti e alla mia risposta negativa ha insistito perché lo facessi subito. Così, quasi senza pensarci, ho mandato tutto all’indirizzo e mail della casa editrice. Il 30 Dicembre ho ricevuto la comunicazione con la quale mi si diceva che ero stata selezionata per la pubblicazione. Uno dei momenti più belli della mia vita, un piccolo passo verso il mio grande sogno.
Hai già altre idee future? Un romanzo?
Non ho progetti, io semplicemente scrivo, magari tra le tante bozze che ho sul pc viene fuori qualcosa di interessante. Mai dire mai.
Dopo questa esperienza quali consigli daresti ad un giovane scrittore?
Consiglio di fare tanti concorsi! Se appositamente ideati per scrittori emergenti ancora meglio. E’ inutile tener chiuso in un cassetto digitale un romanzo, un piccolo racconto o una scelta di poesie. Fate leggere ad altri ciò che avete scritto, non sempre gli amici sono solo di parte. Talvolta valutano davvero con occhio critico. Se oggi scrivo in un certo modo, che può essere piacevole per alcuni e pessimo per altri ed è più che giusto che sia così, lo devo ai miei amici che mi hanno anche mosso severe e costruttive critiche. Mi hanno aiutato a tirar fuori davvero il senso di tutto, senza girarci intorno con inutili parole o “ghirigori” patetici. Se dovesse passare un treno importante saliteci a bordo, un domani potreste rimpiangere di non averlo fatto!Se avete un sogno cercate di dargli voce in ogni modo. Andate controvento! E’ l’invito più bello che possiate fare a voi stessi. Forse avete un grande talento o forse non è affatto così, ma perché non provarci? A volte la vita sa essere meravigliosa.
Un’ultima domanda. Cosa faresti per far avvicinare i giovani alla lettura?
Sarebbe bello se la scuola facesse di più per far amare la lettura ai ragazzi. Da parte degli insegnanti dovrebbe esserci una maggior cura nel proporre i libri ai propri allievi. Non tutti amano i classici e non tutti amano gli autori contemporanei, bisognerebbeessere attenti alle inclinazioni di ognuno per poterlo consigliare nella scelta del genere e dell’autore. Sarebbe bello se ciascuno leggesse un libro diverso e poi ne parlasse agli altri, in tal modo si verrebbe a creare un circolo di curiosità genuina che andrebbe oltre l’idea del libro imposto dall’insegnante. La lettura diventerebbe scelta e la si potrebbe amare e apprezzare pienamente.
Grazie Lucy ed in bocca al lupo.
Crepi, grazie.
Intervista realizzata da Alberto Pietroboni
Il libro è ordinabile in tutte le librerie d’Italia ed è disponibile anche in formato digitale e-book. Qui a San Giovanni sarà disponibile presso la libreria Fahrenheit. Per chi è solito acquistare online, il libro è presente anche su Ibs (http://www.ibs.it/code/9788859117452/gemma-lucy/per-grammo-gioia.html),Mondadori (http://www.inmondadori.it/libri/Lucy-Gemma/aut02015550/),
Libreria Universitaria (http://www.libreriauniversitaria.it/grammo-gioia-gemma-lucy-aletti/libro/9788859117452),
Amazon (http://www.amazon.it/Per-un-grammo-di-gioia/dp/8859117453/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1398616838&sr=1-1&keywords=per+un+grammo+di+gioia),
Licosa (http://www.licosa.com/licoweb/licoweb.cgi),
Unilibro (http://www.unilibro.it/libri/ff)