di Salvatore Trotta
L’Avvento è il tempo formato da quattro settimane che la Chiesa ci offre per prepararci al Natale; il tema centrale è Dio che ci viene incontro e che si fa bambino per incontrare il suo popolo nel suo “quotidiano” fatto di gioie, speranze e dolori. Un invito alla conversione, ad un cambio di vita, ad un nuovo stile di vita.
Questo grande periodo ci fa fare memoria delle due venute di Cristo, quella storica, passata ma sempre attuale, e quella futura per la quale, come ci fa recitare la liturgia, “egli verrà per giudicare i vivi e i morti”. Egli tornerà per regnare per sempre. La nostra attesa deve essere fatta di due elementi: la preghiera e la vigilanza sul modello che ci offrono i padri della Chiesa. La sposa (la Chiesa) attende lo sposo (Cristo).
Tra le grandi figure di questo periodo spicca quella di Maria, che ci condurrà nel cuore dell’Avvento a riconoscere Gesù suo figlio nato nella povertà di una grotta a Betlemme. Agli inizi del periodo troviamo la festa dell’immacolata Concezione, l’8 Dicembre, festa che ci indica Maria come modello di obbedienza, umiltà e preghiera; la novena di Natale, successivamente, rappresenta un forte momento di preghiera, meditazione e carità per meglio prepararci alla venuta.
L’origine del tempo di Avvento viene individuata tra il IV e il VI secolo. La prima celebrazione del Natale a Roma è del 336, ma verso la fine del IV secolo si riscontra anche in Gallia e in Spagna un periodo di preparazione alla festa del Natale.