Cotugno e Di Maggio al centro della polemica del sindaco di San Marco
Non si placa il fuoco della polemica tra San Giovanni e la vicina San Marco per la gestione del Piano Sociale di Zona.
Per il Sindaco-parlamentare sammarchese Angelo Cera la convenzione recentemente approvata dai consigli comunali di San Giovanni e Rignano doveva prima ricevere la benedizione unanime del Coordinamento istituzionale e solo dopo incassare la presa d’atto delle rispettive assise cittadine.
Una forzatura che rischia di compromettere definitivamente l’alleanza politica Cera-Pompilio che poco più di un anno fa ha salvato di fatto, con l’ingresso dell’UDC in maggioranza, il mandato del sindaco sangiovannese.
“La spaccatura è stata voluta da alcuni uomini della maggioranza (Di Maggio e Cotugno, ndr), i quali hanno premuto per far deliberare un atto illegittimo”, ha sentenziato il segretario provinciale UdC.
“A questo punto si crea una spaccatura di quell’unità che i nostri due comuni hanno mostrato in tante altre occasioni come ad esempio la questione del Giudice di Pace. L’unica possibilità a questo punto è quella di commissariare l’Ambito e qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di questo” ha tuonato ancora Cera.
“Ricordo a questi signori – continua l’onorevole sammarchese – che giocano a volersi prendere tutto, che io non mi sento assolutamente responsabile della situazione finanziaria disastrosa in cui si trova l’ambito territoriale di S.Marco in Lamis in quanto la distrazione di fondi è stata fatta quando i quattro comuni (S.Giovanni, S.Marco, Rignano e Sannicandro) erano governati dalla sinistra. Le responsabilità sono comuni e S.Marco in qualità di capofila ha assicurato la disponibilità a coprire il debito lasciato dalle vecchie gestioni tant’è che nei prossimi giorni provvederemo al pagamento degli stipendi arretrati. San Giovanni e Rignano dovranno assumersi le loro responsabilità”, ha concluso Cera.
Da Palazzo S.Francesco il presidente del Consiglio comunale sangiovannese Mauro Cappucci fa sapere come l’Amministrazione abbia seguito alla lettera le disposizioni date dalla regione, affinché vengano presto sbloccati i fondi in grado di far ripartire le attività dei servizi sociali dell’Ambito territoriale.
Una frattura evidente e ormai quasi insanabile tra Cera e l’amministrazione sangiovannese che nei prossimi giorni potrebbe avere serie ripercussioni politiche con il parlamentare UdC pronto a ritirare i due consiglieri, Miglionico e Fania con l’assessore Pennelli, dalla maggioranza che sostiene Pompilio. A questo punto la domanda è una sola: i tre obbediranno al richiamo del capo o prenderanno la loro decisione in autonomia?
Intanto a Palazzo di Città la situazione è effervescente con Claudio Russo pronto ad uscire dalla famosa Federazione dei Moderati per dissidi interni e pronto a vestire la casacca dell’NCD.
alv
riontino mario
Tale situazione è incredibile e paradossale. Dopo la sonora scoppola che ha avuto anche nella sua città, continua a minacciare?. E la cosa ancora più incredibile è che vorrebbe condizionare anche il futuro politico del ns paese. Spero che gli amici Miglionico e Pennelli, ragionino con la loro testa e si rendano conto del grave errore che farebbero. Ribadisco che alla comunità non interessa chi o cosa ha portato a questo, ma interessa solo risolvere il problema. Sono tantissimi i disabili e gli anziani a cui non interessano queste diatribe politiche e che da più di un anno stanno subendo dei disservizi inimagginabili. Vorrei invitare il sig. Cera e gli amici dell’UDC di S. Giovanni a guardarsi attorno ed a informarsi sui disagi che disabili ed anziani sono costretti ad affrontare ogni giorno. Faccio un plauso a Di Maggio e Cotugno, che hanno avuto il coraggio di effettuare questa delibera più che legittima , che non guarda agli interessi di qualcuno, ma solo dei più bisognosi. Spero che questo coraggio l’abbia tutta l’amministrazione comunale e che non si lasci condizionare da questa antica e obsoleta politica, che ha portato l’Italia, il sud ed il ns paese a questa arretratezza economica,sociale e culturale che ci ha nettamente divisi dal resto d’Europa.
Mario S. Riontino