Si devono coinvolgere le associazioni!
di Alessandro Rendina
Il titolo di questo articolo è contemporaneamente un’opinione ed un appello. A questa affermazione si potrebbe obiettare che le associazioni sono già coinvolte, ma in realtà ci troviamo costretti a far notare che il meccanismo di coinvolgimento proposto dall’Amministrazione Comunale presenta delle evidenti falle. Falle che a nostro avviso potrebbero inficiare se non annullare del tutto il processo di partecipazione che si è tentato di avviare.
In primo luogo va osservato che il processo avviato non collide con quello consigliato dal DRAG (Documento Regionale di Assetto Generale) che contiene gli “indirizzi, criteri e orientamenti per la formazione dei piani urbanistici generali”.
Questo documento indica chiaramente nel paragrafo sulle fasi preliminari che è necessario costruire tramite meccanismi partecipati e consultivi un rapporto con la cittadinanza, nel documento si specifica anche quali passi si devono seguire. E’ inoltre sottolineata la grande importanza del processo di creazione del PUG come strumento di crescita civile e culturale di una società locale, comunica che il procedimento da effettuare è impegnativo sia dal punto di vista politico sia dal punto di vista amministrativo. Si consiglia (sempre nel documento) di avviare il processo con una delibera che assuma le caratteristiche di “Atto di indirizzo” nel quale:
1) siano delineati gli obiettivi;
2) sia delineato il programma partecipativo e concertativo che accompagnerà la formazione del PUG
3) sia definita la dotazione strumentale con cui s’intende portare a termine il PUG.
A onore di chi sta portando avanti questa difficile opera di creazione del PUG va detto che il documento della regione Puglia è datato novembre 2006, quindi molto di ciò che è stato fatto è in realtà stato fatto senza avere delle linee guida da parte della regione.
Per chi non conosce ciò che è avvenuto finora faccio un veloce e superficiale riassunto:
sono state prima create delle consulte tematiche, la prima consulta che è stata creata è stata quella dei “tecnici”, questa consulta insieme all’ufficio di piano ha generato un documento che viene denominato “linee guida”. Documento che è stato letto in consiglio comunale, non ci risulta sia stato mai approvato ed in ogni caso è stato ritenuto un documento molto generico, questo documento non è mai stato discusso dalla consulta alla quale Legambiente ha partecipato.
Successivamente siamo stati invitati alla formazione della consulta delle associazioni, nella prima riunione erano presenti molte associazioni anche se dobbiamo rilevare l’assenza di associazioni molto importanti ed affermate nel tessuto sociale sangiovannese, come ad esempio Elpis, GiFra, Cambio Rotta, ed altre, in ogni caso ognuna delle associazioni presenti ha dichiarato la propria voglia di partecipare al processo decisionale, ma allo stesso tempo ha anche comunicato i suoi limiti tecnici.
Nella riunione successiva Legambiente ha messo in evidenza l’assenza di un percorso partecipato che permettesse alle associazioni di esprimere la propria realtà. Non è stato mai redatto un verbale e non ci è stato presentato nessun documento che descrivesse almeno un percorso di massima su come si dovesse arrivare alla creazione del PUG, secondo il DRAG queste cose si sarebbero dovute trovare nell’atto di indirizzo, ma a mio modesto parere la prima cosa che una consulta dovrebbe fare è rendere tutti partecipi su quale strada si deve seguire.
Nell’ultima riunione alla quale ero assente per motivi personali si è deciso che ogni associazione doveva comunicare due nomi per partecipare alle prossime riunioni e che successivamente si sarebbe proceduto alla creazione dei gruppi di lavoro. Nomi che abbiamo comunicato via email. Adesso siamo in attesa di essere nuovamente convocati.
Mentre noi effettuavamo questo lavoro, il politecnico scriveva il “documento stategico” che in questi giorni è stato presentato al Consiglio Comunale.
Quindi possiamo concludere che il percorso effettuato fino ad ora da questa consulta ha avuto un’influenza pari allo zero per cento sul documento strategico presentato qualche giorno fa in consiglio comunale.
Come dicevo in precedenza il percorso indicato dal DRAG è diverso e oggi abbiamo un documento strategico che non contiene nessun apporto da parte della società civile né tantomeno della cittadinanza attiva e ci troviamo con una consulta non ancora strutturalmente pronta ad affrontare il compito assegnatole esprimendo documenti comuni e condivisi.
Ci è sembrato di capire che discuteremo il documento strategico successivamente e nei prossimi incontri ci sarà consentito di fare le nostre proposte all’interno dei gruppi di lavoro.
Ma ci sentiamo comunque in dovere di mettere in evidenza lo stato confusionale del percorso che stiamo seguendo, in quanto percorso non codificato.
Successivamente il DRAG prevede la creazione di un documento programmatico preliminare (DPP) da pubblicare e sottoporre alla popolazione per la presentazione di osservazioni, nel paragrafo si dice: “la consultazione pubblica non si può fondare su un’analisi di larga massima della situazione locale né mirare alla condivisione di obiettivi tanto generali da risultare generici” e ancora: “deve essere basato su quadri interpretativi non sommari, costruiti in modo condiviso”.
L’intento della regione Puglia è evidente.
Da riflessioni fatte nelle riunioni di Legambiente abbiamo concluso che c’è un errore effettuato in partenza che si genera dalle diverse modalità in cui i vari soggetti chiamati interpretano il concetto di partecipazione, per questo motivo abbiamo deciso di creare un primo incontro (il 20 aprile) dove si parla di partecipazione ed è importante che sia le associazioni, sia i partiti, sia gli amministratori siano presenti in quanto questo concetto viene fortemente sostenuto all’interno del DRAG.
Riteniamo inoltre fondamentale un rilancio del rapporto tra amministrazione/consiglio comunale e associazioni, in quanto ci sembra ingiusto che un documento importante come il PUG che influenzerà tanti anni di amministrazione locale venga creato solamente utilizzando l’apporto dei partiti di maggioranza. A questo proposito dobbiamo ricordare che gli errori commessi nella scrittura del precedente PRG e successive modifiche hanno generato
Volendo tirare le fila ci sembra importante avviare dei momenti di riflessione innanzitutto sul metodo con il quale dobbiamo lavorare (partecipativo e concertativo secondo il DRAG) e chiediamo al mondo politico una maggiore attenzione verso il mondo associazionistico che in molti casi è stato capace di sopperire alle mancanze istituzionali e sempre più spesso si dimostra motore della vita sociale di San Giovanni Rotondo.
Alessandro Rendina
Legambiente